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Attualità | 23 gennaio 2020, 05:55

Parco del Valentino terra di nessuno: aspettando i bandi, tossici e pusher occupano i locali abbandonati [VIDEO e FOTO]

Entrare nelle discoteche e nei locali del parco è facilissimo: quando cala il sole, i ruderi diventano rifugi dei disperati. Tra fuochi improvvisati e droga, il pericolo sicurezza è reale

Parco del Valentino terra di nessuno: aspettando i bandi, tossici e pusher occupano i locali abbandonati [VIDEO e FOTO]

Terra di nessuno, aspettando la delibera. Il Valentino vive un momento di grande difficoltà: in attesa della delibera di indirizzo e dei bandi per l’assegnazione dei locali del parco, quest’ultimi sono diventati teatro di spaccio e rifugio di disperati.

La situazione è nota. Solo qualche settimana fa il Fluido era andato a fuoco proprio per questo motivo, come ammesso dello stesso assessore all’Urbanistica della Città di Torino, Antonino Iaria: “Le fiamme sono state causate da una persona che voleva scaldarsi ed era entrata abusivamente nello spazio”. Purtroppo però quasi tutti i luoghi abbandonati continuano a essere “occupati” da spacciatori, tossici e senzatetto. Un pericolo non da poco per la sicurezza degli utenti del parco e per lo stato delle strutture, sempre più distrutte e irrecuperabili.

Entrare nei locali abbandonati è facilissimo, perché non c'è alcuna barriera che lo impedisca. Gli accessi sono evidenti: al Cacao è stata piegata una sbarra di ferro, aprendo così un ingresso per l’ex discoteca. Diverso è al Fluido, dove apparentemente l’accesso non è consentito, ma basta spingersi verso il fiume per trovare una porta di servizio aperta e recarsi nello stesso luogo in cui giorni fa è stato appiccato l’incendio. Surreale poi la situazione relativa allo Chalet: le recinzioni sono state letteralmente buttate giù e gli ingressi sono almeno tre, tutti larghi diversi metri. 

Dentro alle discoteche abbandonate si trova di tutto: focolai che potrebbero innescare incendi da un momento all’altro, un forte odore di bruciato, pusher e tossici. Ma anche sporcizia, carcasse di piccioni morti o perdite d'acqua. Alle 16, in pieno giorno, imbattersi in qualcuno che cucina droga su un fornelletto di fortuna non è così insolito. Succede tutto all’aria aperta, mentre la vita scorre lenta nel parco. Insomma, in attesa della tanto attesa riqualificazione, il Valentino pare abbandonato al proprio destino.

Torino Esposizioni, sino a qualche giorno fa ritrovo di spacciatori come confermato da una retata della polizia, è disabitato. La Rotonda, poco distante, è vuota. All’interno del parco, poi, chiude i battenti anche l’Imbarco Perosino, uno degli ultimi baluardi e presidi insieme all’Imbarchino. Il Valentino che sogna un futuro roseo, si ritrova a vivere un presente da incubo.

L’abbandono dei locali porta con se un enorme problema di sicurezza. Abbandonare spazi soprattutto in città significa lasciarli alla mercé della microcriminalità. Non possiamo pensare di chiedere alle forze dell’ordine di militarizzare il Parco. Ecco perché la prima questione su cui dovrebbe ragionare il comitato di gestione è quella dell’accessibilità” attacca Davide Ricca, presidente della Circoscrizione 8.

Molto dura anche Chiara Foglietta, vice capogruppo del Partito Democratico: “Al di là delle rassicurazioni verbali e delle promesse fatte dalla Giunta Appendino e dalla maggioranza Cinque Stelle, il nostro parco versa in questa situazione. Locali abbandonati, edifici distrutti e stato di insicurezza: la Giunta Appendino non è presente sul territorio, non è conscia della situazione presente al Valentino. Il parco ha bisogno di risposte concrete subito per permettere ai cittadini della nostra città di poterne fruire in sicurezza e avere così un po’ di respiro in queste giornate di smog”.

Andrea Parisotto

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