Attualità | 28 gennaio 2020, 07:10

In centinaia alla fiaccolata del "Giorno della Memoria":"La miglior risposta contro l'odio"

Un viaggio nei luoghi della deportazione dal binario 17 di Porta Nuova al carcere “Le Nuove”.

In centinaia alla fiaccolata del "Giorno della Memoria":"La miglior risposta contro l'odio"

Mentre anche a Torino, dopo il caso di Mondovì, riecheggia l'odio antisemita, centinaia di cittadine e cittadini hanno risposto presente alla fiaccolata organizzata dall'associazione Nessun Uomo è un'Isola in occasione del “Giorno della memoria”. Un pellegrinaggio silenzioso che ha unito, in un immaginario viaggio a ritroso, due luoghi simbolo della deportazione: il binario 17 di Porta Nuova, punto di partenza dei treni diretti ai campi di sterminio, e il carcere “Le Nuove”, centro di detenzione, tortura e morte durante il nazifascismo.

Il significato profondo della manifestazione ha unito anche le autorità presenti, unanimi nel condannare i recentissimi fatti di cronaca e nel sottolineare l'importanza della memoria come unico antidoto contro odio e intolleranza: “Dobbiamo raccogliere - ha dichiarato l'assessora alla cultura della Città di Torino Francesca Leon il testimone della storia dai sopravvissuti con l'obiettivo di rendere la memoria davvero collettiva e di comunità. L'intolleranza ed il razzismo si sono sempre sviluppati dalla paura per il diverso mentre la società può essere bella e forte proprio perché si arricchisce con le differenze”. “Ci attiveremo - ha aggiunto l'assessore regionale al bilancio Andrea Tronzano con ancora più forza per tramandare i valori espressi da questa giornata”.

Una missione impegnativa ma indispensabile, soprattutto adesso che i testimoni diretti stanno lentamente scomparendo: “Il momento è difficile – ha commentato a malincuore il presidente della comunità ebraica di Torino Dario Disegni ma dobbiamo reagire in modo duro e deciso a questo clima d'odio e intolleranza che sta crescendo; il ventennale dall'istituzione del Giorno della Memoria deve essere occasione di riflessione”. La fiaccolata si è conclusa con una suggestiva e commovente visita al braccio dei condannati a morte delle “Nuove”, laddove è stata deposta una corona di fiori e dove sono stati lasciati i lumini.

 

Marco Berton

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