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Attualità | 05 maggio 2016, 11:34

La Caritas lancia l'allarme: sono 100mila i torinesi poveri

Il direttore Dovis: "Serve un welfare innovativo. Il volto dei poveri è cambiato, ora è quello dei cassaintegrati o dei padri separati"

La Caritas lancia l'allarme: sono 100mila i torinesi poveri

Sono circa 100.000 le persone che vivono in una condizione di povertà assoluta o relativa: un numero molto alto, pari al 15% circa della popolazione torinese.

“Dal 2007 ad oggi i poveri sono raddoppiati, ormai,calcola il direttore della Caritas, Pierluigi Dovis, le persone che in città e nella prima cintura vivono in una condizione di povertà assoluta o relativa sono circa il 15 per cento”. Il direttore dell'ente non si fa spaventare, consapevole degli sforzi profusi dalla Caritas, ma invoca un cambio di rotta repentino: "Serve un welfare innovativo.

Il volto dei poveri è cambiato, ora è quello dei carraintegrati o dei padri separati". Nuove povertà per le quali servono “ricette nuove”, insomma. “Le ricette di 10 anni fa non vanno più bene, ragiona Dovis, bisogna inventarsi nuove risposte, nuove occasioni che permettano di uscire dal puro assistenzialismo, e di creare opportunità di lavoro e di solidarietà”.

Con i vecchi metodi, insomma, non si va da nessuna parte, secondo il direttore della Caritas. Del resto i numeri sono impressionanti: la fase acuta della crisi sembra passata, e la situazione si è assestata, ma tra vecchi e nuovi poveri aumentano i secondi. E per loro non basta più l’elemosina o la mensa dei poveri.

L.C.

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