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Eventi | 02 maggio 2016, 15:59

Oltre 200mila le presenze in dieci giorni alla quinta edizione del Torino Jazz Festival

I suoni del jazz hanno attratto molti cittadini e turisti sia in piazza Castello sia negli spazi al chiuso, teatri, cinema e locali vari

Oltre 200mila le presenze in dieci giorni alla quinta edizione del Torino Jazz Festival

La quinta edizione del Torino Jazz festival si chiude con bilancio positivo. Sono oltre 200 mila le presenze, nei dieci giorni della rassegna canora, che hanno attratto molti cittadini e turisti sia in piazza Castello sia negli spazi al chiuso, teatri, cinema e locali vari, rendendo Torino una città viva, complice il successo dei musei sempre aperti.

Nei giorni successivi al ponte del 25 aprile, da martedì 26 a giovedì 28, gli appuntamenti del Festival sono proseguiti negli spazi al chiuso dove, ogni sera, si è registrato il tutto esaurito. Tra i tanti concerti in particolare si segnala l’esibizione del quintetto di Tim Berne. 

"Vedere le piazze piene di gente a ballare e soprattutto famiglie al completo e tanti ragazzi ad ascoltare il jazz, nelle giornate di ponte e nelle diverse serate, dimostra che il Torino Jazz Festival consolida l'identità di Torino come città della musica - sottolinea Maurizio Braccialarghe, Assessore alla Cultura, Turismo e Promozione della città -, incoraggiando il nostro impegno a proporre proposte culturali di valore, 365 giorni all'anno".

Il successo degli eventi "induce a guardare al futuro della rassegna - spiega - con grande entusiasmo, convinti che si sia consolidata in una delle manifestazioni culturali più importanti e popolari della città".

"Non nascondo la felicità per la risposta massiccia del pubblico e per il suo calore" ha detto il Direttore artistico, Stefano Zenni. "Le persone - ha aggiunto - hanno colto e tessuto il filo conduttore del festival, la storia che lega gli artisti e i generi. Lo hanno dimostrato con il loro entusiasmo in queste giornate. Il jazz si sta trasformando facendo crescere gusto e passione per la musica e rinfrancando lo spirito più autentico della partecipazione.

E Torino - spiega ancora il Direttore -, ha dimostrato di essere la città giusta dove far crescere, godere e vivere la musica tra la gente che si è spostata, da un concerto all'altro, seguendo le storie che legano suoni e suggestioni. Per questo motivo il TJF, a mio parere, è un'occasione di festa, un passaggio espressivo, ma soprattutto un progetto culturale unico in Italia".

Redazione

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