“Su quel tatami darò la vita”. Queste le parole di Fabio Basile nell’intervista che ci rilasciò lo scorso 16 giugno. A 21 anni il ragazzo torinese dell’Esercito, che si allena presso la palestra Akiyama Settimo, realizzerà quel sogno di partecipare ai Giochi Olimpici, che è arrivato prima di quando era stato programmato. Il judoka torinese faceva parte del gruppo di giovani del progetto Tokyo 2020, ma è stato bravissimo a compiere l’impresa di scalare il ranking in appena quattro gare in un anno per lui fantastico.
L’azzurro nella gara della sua categoria -66kg inizierà dai sedicesimi di finale, dove alle 15.49 si troverà di fronte il tedesco Sebastian Seidl, un avversario subito complicato, numero sette del ranking. In caso di qualificazione, però, Basile si troverebbe di fronte a un avversario complicato per lui. Infatti affronterà il vincente del match tra Sugoi Uriarte, spagnolo contro il quale ha perso lo spareggio per il terzo posto nel Gran Slam di Baku, e l’azero Nijat Shikhalizada, che ha sconfitto il torinese al Grand Slam di Guadalajara. Insomma contro entrambi ha un precedente negativo. Ai quarti poi potrebbe trovare il mongolo Tumurkhuleg Davaadorj, uno dei favoriti alla medaglia d’oro. Insomma un tabellone tutt’altro che semplice per Basile, che però ha nella sua determinazione, l’arma in più. Siamo certi di una cosa: Fabio proverà a vincere con ogni mezzo, tirando fuori qualcosa che nemmeno immaginerà di avere.