Al rientro dalla sosta per le nazionali la Juventus troverà il Sassuolo in campionato e poi si tufferà a capofitto nella nuova avventura in Champions League, il vero grande obiettivo stagionale della vecchia signora. L’esordio non sarà semplice, in casa contro il Siviglia, anche se rispetto al girone della passata stagione, nel quale oltre agli andalusi gli juventini avevano anche Manchester City e Borussia Monchengladbach, a Vinovo non ci si può certo lamentare. Per conoscere meglio il Siviglia e analizzare il girone che i bianconeri affronteranno in Champions League, abbiamo contattato Stefano Borghi, telecronista di Fox Sports, la tv satellitare, facente parte del pacchetto Sky che trasmette la Liga, oltre ad altri importanti campionati europei. Borghi è grande conoscitore di calcio internazionale e della Liga in particolare.
Ciao Stefano; la Juventus è stata inserita in un girone che sulla carta è più semplice rispetto allo scorso anno: sei d’accordo?
«Sicuramente è meno difficile rispetto allo scorso anno, ma non è un girone scontato, perché di partite dall'esito certo ormai non ce ne sono più. Certamente Siviglia, Lione e Dinamo Zagabria sono alla portata dei bianconeri, che quest’anno devono puntare seriamente all’obiettivo primo posto, perché chiudere in testa il girone fa tanto la differenza nell'ottica degli ottavi di finale, come ha insegnato la passata edizione della Champions. La Juventus non dovrà però sottovalutare questo girone, che va affrontato con la massima concentrazione, a partire dalla prima partita in casa contro il Siviglia, che è una squadra molto ostica e alla prima partita i bianconeri non saranno rodati al cento per cento e i valori saranno più livellati. Sarà importante evitare un clamoroso inciampo che risulterebbe complicato da assorbire».
Su Fox Sports racconti ogni settimana la Liga; puoi descriverci questo nuovo Siviglia che in estate ha cambiato moltissimo, a cominciare dall’allenatore? «La trovo una squadra estremamente affascinante, una delle scommesse più interessanti del calcio internazionale perché Sampaoli ha una filosofia molto marcata, un’idea di calcio avanguardistico ed esclusivamente tecnico. I primi segnali arrivati non sono negativi, perché il Siviglia ha lottato nelle due finali giocate in estate contro Barcellona e Real Madrid, dominando a tratti contro questi colossi. L’inizio della Liga anche è stato buono con la vittoria 6-4 sull’Espanyol e lo 0-0 in casa del Villarreal. Sampaoli ha imbottito la squadra di fantasisti e mezze punte, una rosa con tanti giocatori d’attacco. Quando torneranno i principali difensori della rosa salirà di tono anche la difesa, ma la filosofia di Sampaoli è quella di segnare sempre un gol in più rispetto all’avversario. Il Siviglia ha i mezzi per mettere in difficoltà la Juventus, ma dall’altra parte la sua propensione offensiva potrebbe portarli a soffrire contro i bianconeri. Con Emery il Siviglia ha vinto tre Europa League, perché si tratta di un allenatore bravo ad adattarsi all’avversario, mentre Sampaoli ha la sua idea di gioco e vuole sempre imporla, a prescindere dall’avversario, che sia il Barcellona o il Pavia».
Tra i nuovi acquisti, chi può far soffrire la Juventus?
«Quello che per il momento ha conquistato la Spagna è Franco Vazquez, una vecchia conoscenza della nostra Serie A, che si è imposto grazie alla sua tecnica e visione di gioco. Gli spagnoli stanno impazzendo per il “Mudo” e Bauza, nuovo ct dell’Argentina, potrebbe chiamarlo in nazionale per le qualificazioni mondiali, dal momento che lui ha vestito la maglia dell’Italia soltanto in match non ufficiali. Si è ben inserito anche il giapponese Kiyotake, così come Vietto che potrebbe esplodere definitivamente. Inoltre negli ultimi giorni è arrivato anche Nasri ad aumentare il talento enorme di questa squadra, che può giocare addirittura con cinque o sei trequartisti».
In pochi considerano il Lione, eppure la squadra di Génésio ha tenuto praticamente tutti i big.
«Il Lione ha una grande scommessa di fronte a sé: vedere se Fekir riuscirà a mettersi alle spalle il gravissimo infortunio subito la passata stagione. Si tratta di un giocatore veramente bravo che può fare la differenza. Se Fekir dovesse essere al meglio, essendoci anche Lacazette che segna in continuazione, questa squadra meriterebbe rispetto».
Tra i giocatori del Lione quindi chi è il pericolo più grande?
«Lacazette, che è un giocatore straordinario. Voglio però sottolineare che il calcio francese sta vivendo un periodo di crescita globale, anche grazie alla politica delle società che hanno il coraggio di lanciare i giovani, crescerli nei centri di formazione e migliorarne così il livello».
Cosa pensi della Dinamo Zagabria?
«L’ho vista giocare nei preliminari, ma ha cambiato alcuni giocatori. Con la qualificazione ha in qualche modo raggiunto l’apice di un ciclo e ha cominciato a vendere i migliori giocatori, perché la missione del club è questa. La società ha costruito un bel gruppo e ha lanciato dei giovani brillanti, anche se le cessioni arrivate nella parte conclusiva del mercato sono un problema. Insomma il tanto talento dei croati consiglia un po’ di prudenza, ma resta una formazione di livello inferiore».