Attualità - 17 settembre 2016, 09:05

Gli “Urban Center” luogo di confronto e dialogo con i cittadini di Torino

Lo dice il vicesindaco Guido Montanari

Attivo dal 2005 con una missione di promozione delle trasformazioni di Torino, l’Urban Center si prepara, a partire dai prossimi mesi, a diventare strumento di dibattito democratico.  

Il vicesindaco Guido Montanari ha infatti espresso la necessità di imboccare strade nuove: dal processo partecipativo per le misure che incidono nella vita dei quartieri all’approfondimento storico del contesto urbano, alla preservazione ambientale. Un processo dal basso che vedrà protagonisti i residenti di tutti quartieri, è l’auspicio espresso: “E’ necessario un capovolgimento delle prospettive. L’Urban center deve assumere indipendenza, diventare un ente terzo, con autonomia e dignità scientifica, in grado di promuovere il dibattito. Guidato da una personalità autorevole indipendente individuata da un bando pubblico. Non è il rafforzamento delle scelte urbanistiche prese dall'alto la sua missione”. Una metamorfosi necessaria, nelle intenzioni del professor Montanari.

Si tratta di una riflessione, quella del vicesindaco, espressa nella giornata di inaugurazione della mostra sugli orti urbani (fino al 27 ottobre all’Urban Center e sotto i portici antistanti) organizzata in occasione del Salone del Gusto e Terra Madre. Una rassegna fotografica che dà la misura concreta come in città le pratiche agricole possano colmare gli spazi industriali dismessi, sanando il tessuto urbano, ferito dal degrado e prendere confidenza con la produzione alimentare a due passi da casa.

Sulla sostenibilità economica e l’accreditamento della struttura di piazza Palazzo di Città Montanari ha aggiunto: “E’ indispensabile svolgere una ricognizione delle funzioni svolte dalle diverse fondazioni e associazioni che lavorano, insieme all’Urban Center, in capo all’Amministrazione Pubblica, da Torino Internazionale a Contrada Torino e a Smart City”. Per il vicesindaco è necessaria una collaborazione tra l’Urban Center e gli ordini professionali, le associazioni e i cittadini.

C.S.