Eventi - 04 ottobre 2016, 11:35

Resti umani ed esposizioni museali: convegno della Fondazione Fabretti al Museo Egizio di Torino

In occasione del bicentenario della nascita di Ariodante Fabretti

“Che cosa sono le mummie, le ossa, i crani e le reliquie che troviamo esposti nei musei? Resti umani, corpi, o esposizioni museali testimonianza di civiltà?”

Domande complesse a cui studiosi ed esperti tenteranno di dare una risposta nel convegno “Luoghi dei vivi, luoghi dei morti. Resti umani e musei, una complessa eredità” organizzato dalla Fondazione Fabretti in collaborazione con il Museo Egizio e con il Dipartimento Culture, Politica e Società dell'Università degli Studi di Torino.

L'evento è iniziato alle 10 di questa mattina, martedì 4 ottobre, nella sala conferenze del Museo Egizio di Torino, per celebrare il bicentenario della nascita di Ariodante Fabretti, primo presidente della Socrem Torino e direttore dell'Egizio dal 1871 al 1893. L'ingresso è libero e gratuito.

“L'evento è nato come omaggio alla figura di Ariodante Fabretti - ha dichiarato Cristina Vargas, direttore scientifico della Fondazione Fabretti -, ma soprattutto è un approfondimento su un tema di grande attualità: le politiche di esposizione di resti umani nei musei. Sempre attuale, infatti, la questione delle richieste di restituzione avanzate dalle culture indigene, e della polemica sull'esposizione delle mummie. Qual è risposta dei musei? Sono resti umani con evidente traccia di appartenenza e di famiglia. Non si deve trattarli come oggetti, bensì partire da un ragionamento più ampio ed etico. Il fascino che la gente prova rispetto al corpo a volte sfiora nel macabro. Una mummia è un resto umano, ma anche e soprattutto testimonianza di civiltà e patrimonio della collettività: occorre enfatizzare questo aspetto, non quello macabro e di esibizione”.

Sul tema "Collezionare, esporre, restituire" sono intervenuti Adriano Favole (Fondazione Fabretti e Università di Torino), Christian Greco (direttore del Museo Egizio), Marco Biscione (Museo d'Arte Orientale di Torino), Franca Tamisari (Università Cà Foscari Venezia), Emmanuel Kasarherou (Musée du Quai Branly di Parigi) e Anna Paini (Università di Verona).

Emmanuel Kasarherou ha raccontato il caso del famoso cranio di Atai, restituito nel 2014 al collettivo di gruppi Kanak che lo richiedevano da anni. Il capo Kanak Atai guidò l’insurrezione del 1878 contro l’occupazione coloniale francese della Nuova Caledonia e ucciso in battaglia. La testa e la mano di Atai vennero inviate in Francia alla Societé d’Anthropologie di Parigi per essere esaminate e poi esposte al Musée de l’Homme.

Il convegno si è chiuso sulla figura di Ariodante Fabretti storico, egittologo e patriota, e sarà illustrata da Giovanni De Luna (Università di Torino), Giuseppe Moiso (Museo Egizio) e Marco Novarino (Università di Torino).

Per informazioni: www.fondazionefabretti.it

cristina mazzariello