Giampaolo mi accoglie sorridendo nella sua macelleria di Via Barletta. Accento torinese e un’esposizione di prodotti sardi dietro di sé, che parlano –come dice lui - della sua “ bella terra di origine”, Giampaolo conduce una delle botteghe storiche di Santa Rita, la Macelleria Agnelleria Melis.
La Macelleria – che come racconta Giampaolo “è stata in origine una polleria e poi agnelleria” – fu aperta nel 1959 dai suoi genitori, originari di Armungia, un piccolo paesino in provincia di Cagliari che i genitori lasciarono con la grande migrazione degli anni ’60 per cercare fortuna a Torino ed un futuro diverso da quello offerto dal paese che viveva di pastorizia e del lavoro in miniera.
“Siamo diventati macelleria negli anni ’80,” dice Giampaolo, “e dal ’99 ci siamo specializzati in prodotti sardi, per far sentire anche qua a Torino il profumo e sapore della Sardegna. In quell’anno poi il governo italiano dette la possibilità anche a negozi, come macellerie, di vendere anche altri prodotti alimentari rispetto a quelli che normalmente smerciavano.”
Mentre parla, noto in Giampaolo l’orgoglio di condurre la sua piccola bottega di famiglia e di avere con i clienti un rapporto che va al di là di quello formale e distaccato tra commerciante e cliente. Un rapporto che ha il sapore delle botteghe di un tempo, dove si aveva il piacere di andare per scambiare due chiacchiere e raccontarsi della famiglia. Come dice Giampaolo, “qua a Santa Rita è come se fosse a casa”.
Una nota amara però si sente anche nelle parole del proprietario della macelleria Melis, quando parla dei grandi centri commerciali che ormai stanno “spuntando in ogni parte della città”, uccidendo tutte le piccole di botteghe di quartiere come quella di Giampaolo.
“Stanno aperti fino a tardi e anche la domenica, quando noi invece siamo chiusi per dedicare – come tutti – tempo alla famiglia. È triste vedere come le persone adesso preferiscano passare il fine settimana chiusi in un centro commerciale piuttosto che farsi una passeggiata per le strade di Torino”.
Questa nota più negativa non rovina tuttavia l’entusiasmo di Giampaolo, che per mantenere quel senso antico di un legame vero con i clienti organizza con loro delle cene sarde.