Politica - 18 ottobre 2016, 18:10

Gianna Gancia della Lega:"Il piemontese è una lingua, anche se lo stato non vuole"

Il Consiglio regionale riapprova la legge sulla tutela del patrimonio linguistico del Piemonte censurata dalla Corte Costituzionale

Il Consiglio regionale (ri)approva la legge regionale sulla tutela, valorizzazione e promozione del patrimonio linguistico del Piemonte, dopo che la Corte costituzionale aveva dichiarato l’illegittimità della legge del 2009 contestando alla Regione la potestà di operare un vero e proprio riconoscimento della lingua.

La Lega Nord ha  promosso in Consiglio regionale l’iniziativa per modificare l’impianto normativo, in modo da renderlo finalmente operativo. Una proposta che si è concretizzata in un testo unificato di legge, approvato martedì 18 ottobre dal Consiglio regionale.

“Siamo al paradosso che lo Stato ci impedisce di riconoscere la dignità della nostra lingua – osserva Gianna Gancia, presidente del gruppo Lega Nord in Consiglio regionale -, quando nessuno oserebbe mettere in discussione i diritti di qualsiasi altra lingua straniera parlata in Piemonte. E’ stato veramente mortificante doversi adeguare all’arroganza del centralismo statale, ma quello di oggi è soltanto il primo passo per restituire al piemontese la dignità che gli è stata negata”.

In concreto, la modifica non si è limitata soltanto a correggere le denominazioni contestate dai costituzionalisti, ma ha migliorato e semplificato diversi aspetti operativi che non risultavano particolarmente snelli ed agevoli, identificando con maggiore precisione gli strumenti di intervento diretti e di partenariato, oltre che ridefinendo il ruolo, la composizione e le funzioni della Consulta piemontese.

c.s.