Politica - 17 novembre 2016, 06:31

Salvini caustico: “A Torino Appendino si muove poco e si muove male, ci aspettavamo qualcosa di più”

E’ il giudizio del leader della Lega Nord, che ha parlato nella serata di mercoledì alla platea dello spazio Atc nell’ambito del tour di propaganda per il “No” al referendum

Matteo Salvini

A Torino Appendino si muove poco e si muove male, ci aspettavamo qualcosa di più”. E’ il giudizio del leader della Lega nord, Matteo Salvini, che ha parlato nella serata di mercoledì alla platea dello spazio Atc (la sala era piena) nell’ambito del tour di propaganda per il “No” al referendum. “Noi abbiamo chiesto ai torinesi di liberarsi dal malgoverno” ha premesso Salvini, spiegando il motivo per cui prima del ballottaggio la Lega aveva supportato la candidata del Movimento cinque stelle. “Ora vedremo cosa faranno”, ha proseguito il leader del Carroccio, puntualizzando che “a Roma è peggio di prima” e che a Torino ci sarebbe una sorta di immobilismo misto a malgoverno. A chi gli ha chiesto se sarà pronto a fare il capo del centro destra, Salvini ha risposto: “Io sono pronto, la squadra c’è. Fino al 4 dicembre l’intesa è con chiunque voglia bocciare la riforma, dopo chiedete a Berlusconi cosa vuole fare da grande”.

Salvini ha attirato un grosso applauso dalla platea della sala Atc ironizzando sul ministro dell’Interno.

Alfano per riempire le sale dei suoi comizi per il sì va a prendere gli anziani dalle case di riposo – ha detto - lo vedono e si toccano... più o meno qua invece c’è gente che è consapevole di non essere alla serata conclusiva del Grande fratello”.

Sul referendum, il capo del Carroccio ha detto che “più la gente si informa, più crescono i no, ma ci sono ancora quattro milioni di indecisi". “Anche se, se ci crediamo vinciamo”, ha concluso. "Dal 5 dicembre voglio battere Renzi, voglio mandarlo a casa, e voglio farlo con la squadra più larga possibile, ma gente che ha dubbi, rievoca le grandi coalizioni non fa parte del mio progetto. Patti chiari e amicizia lunghissima. Se siamo d’accordo, come Trump, alla faccia di tutto e di tutti, lavoriamo perché il prossimo presidente del consiglio non si chiami più Matteo Renzi”.

Elisa Sola