L'elenco delle compensazioni approvato oggi dalla Giunta regionale non è una lista di opere straordinarie, al contrario una serie di interventi che dovrebbero essere comunque garantiti in uno stato di diritto. Ancora una volta si cerca di far passare l'ordinario per straordinario.
Non ci abitueremo mai all'idea che mettere in sicurezza una strada, una borgata o una scuola e il contrasto al dissesto idrogeologico siano privilegi connessi alla realizzazione del TAV, al contrario si tratta di compiti specifici dello Stato peraltro garantiti ai cittadini dalla Costituzione.
Il Commissario Foietta ha garantito l'impegno del Governo, formalizzato solo in un comunicato stampa, a non finanziare più “rotonde ed arredi urbani” ma opere considerate strategiche. Ma è evidente anche a coloro che vedono nelle compensazioni un'opportunità non hanno la minima idea complessiva di sviluppo e rilancio del territorio. Questo perché un'opera così devastante non può portare alcun beneficio al territorio, come già visto a Chiomonte dove il cantiere ha arrecato un danno enorme all'economia locale e al suo patrimonio culturale. Semmai l'opera dovesse estendere il proprio impatto anche ad altre zone (Susa e Rivalta, solo per citarne alcune) sarà ben chiaro che non esiste compensazione adeguata. Il nostro timore è che, se e quando il Cipe delibererà le nuove somme, assisteremo ad un ulteriore giro di “mance” alle amministrazioni locali. A quel punto l'inganno del Governo e delle lobbies sarà talmente evidente per qualsiasi amministratore dotato di buon senso che sarà impossibile cadere di nuovo nella trappola delle compensazioni.
Francesca Frediani, Consigliere regionale M5S Piemonte