"Neppure Gesù uomo ha avuto uno sconto sulla sua agonia". È questa una delle frasi finali della lettera scritta dall'avvocato Giulia Facchini a suo zio, dopo la morte, il cardinale Martini e che apre l'incontro sulla vita e la morte al Circolo dei lettori di Torino.
Beppino Englaro ieri sera ha presentato il suo libro "Vivere e morire con dignità" con la tanatologa Marina Sozzi e la co-autrice Giulia Facchini
"È importante il termine accompagnare. Sì, perché bisogna accompagnare il malato in questo percorso, che va al di là di credenze e fede religiosa", sostiene la tanatologa Marina Sozzi. "Non è facile proiettare nella mente il pensiero della morte. Quello che manca in questo paese è un dibattito, il mutismo emotivo ci fa rifugiare in pensieri più facili", continua. "Bisogna anticipare i pensieri, chiedersi cosa vorrei che succedesse a me quando mi troverò nel momento del trapasso. Dobbiamo toccare con mano le nostre emozioni, l'auto determinazione é un concetto importantissimo: non un valore da assolutizzare, ma siamo padroni non solo della nostra vita ma anche della nostra morte, noi siamo i registi". La dottoressa Sozzi procede poi sottolineando come ci si concentri ormai solo sulla durata della vita, e non sulla qualità, concetto legato appunto alla dignità stessa: siamo comunque noi a decidere cosa sia dignitoso per ognuno. "È importante scrivere prima il consenso informato, il testamento biologico, le proprie volontà insomma, perché questo è tutelato dalla legge. Da qui è nata la lotta di Beppino Englaro, che ha dovuto dimostrare in tribunale il volere di sua figlia", spiega l'avvocato ed autore del libro Giulia Facchini, ironizzando poi sull'argomento "solo io so quello che mi piace e quello che non mi piace, se voglio Mozart o il rock'n'roll al mio funerale".
"Eluana non avrebbe mai voluto che qualcuno decidesse per lei. Aveva 21 anni, ma già ben chiare le idee di libertà e dignità. Rispetto, soprattutto rispetto per se stessi e per gli altri", dice Beppino Englaro, che racconta la storia di Eluana, con le parole che solo un padre sa utilizzare. "Eluana avrebbe voluto dire no grazie alle offerte terapeutiche".