Politica - 24 gennaio 2017, 13:55

Libero scambio, approvato il disciplinare per Ponte Mosca

La giunta comunale ha approvato il disciplinare da parte della Città Metropolitana

Oggi il disciplinare per l’affidamento alla Città di Torino dell’area di Ponte Mosca, posta tra corso Giulio Cesare e lungodora Firenze, da parte della Città Metropolitana è stato approvato dalla Giunta comunale.

Un utilizzo transitorio, limitato al 31 maggio prossimo, per le attività di libero scambio il sabato e la domenica e per attività di interesse circoscrizionale e di promozione del territorio nel corso della settimana, affidate ad associazioni ed enti residenti nel quartiere. Il Comune verserà una quota alla Città Metropolitana per il suo utilizzo, quota che non potrà essere maggiore dell’incasso ottenuto dall’affidamento dei servizi di libero scambio.

“Con questo atto la Giunta intende sottolineare la volontà dell’Amministrazione – spiega l’assessore Marco Giusta - di individuare altre opportune aree per lo svolgimento delle attività di libero scambio e che l’impiego dell’area in oggetto deve intendersi strettamente limitata al periodo necessario a dare continuità al servizio. È determinante, in questo ambito, il ruolo delle Forze dell’ordine e in particolare della Guardia di Finanza, che ha svolto in questi anni accurate indagini per contrastare fenomeni di abusivismo e di contraffazione, e della Polizia Municipale, che ha garantito il controllo, favorendo la legalità all’interno dell’area dedicata al libero scambio a vantaggio degli operatori in regola e dei residenti. Chi teme ancora l’insorgere dell’abusivismo non conosce il grande e costante impegno delle Forze dell’ordine”.

Le aree di libero scambio sono intese come spazi in cui è possibile lo scambio (baratto o compravendita di modico valore) di oggetti usati che non rientrano nella categoria merceologica del cibo o dell'alimentare con l'obiettivo di facilitare e normare esempi di economie residuali. Tali forme di economie informali sono infatti pensate e utilizzate come strumenti in grado di consentire dignitose condizioni di vita e costituiscono una risposta alle sfide poste dall'inclusione sociale ed economica di soggetti in situazione di svantaggio (migranti, fasce deboli della popolazione, abitanti di periferie in stato di degrado, ecc).

“Il libero scambio – sottolinea Giusta - è una risposta a esigenze e bisogni di nostri concittadini e concittadine. Viene dalla necessità di avere un sostegno al reddito per molti, per mettere insieme il pranzo e la cena per altri, scongiurando l’illegalità. È occasione di riuso per oggetti che altrimenti alimenterebbero il ciclo dei rifiuti. E’ occasione di incontro e di socialità per persone che vivono la loro situazione di povertà, spesso, in condizioni di isolamento, in solitudine”.

c.s.