Sono stati assolti dal tribunale di Torino tre imputati al processo sul traffico di cuccioli di cane, una vicenda emersa nel 2009 quando la Mobile e la procura scoprirono che decine di cagnolini venivano importati dall’Ungheria all'Italia con viaggi lunghi e faticosi.
I tre imputati sono due allevatori ungheresi e il titolare di un negozio di cani del pinerolese, assistito dall’avvocato Ferdinando Ferrero, che si riforniva dai primi due quando cercava volpini, maltesi e cavalier king. La procura contesta ai due ungheresi di falsificare i passaporti degli animali, che sarebbero stati schedati come più anziani rispetto all’età reale. La normativa infatti prevede che non si possano commercializzare cuccioli più piccoli di tre mesi, senza i vaccini dovuti. Ma siccome la domanda di cuccioli è molto forte, spesso si importano cani più piccoli, sottratti alla madre in tenerissima età, per aumentare il business.
Inoltre le bestiole sarebbero state costrette a fare viaggi troppo lunghi, in furgoni senza cibo né acqua e sporchi di feci e urine. Per questo tra i reati contestati c’è il maltrattamento di animali.
La procura ha chiesto due anni e sei mesi di pena e 600 euro di multa per i due ungheresi e dieci mesi e 250 euro per l’italiano. Ma il tribunale ha pronunciato sentenza di assoluzione per tutti.