Cultura e spettacoli - 05 febbraio 2017, 14:17

Francesco Capello e Omar Ronda in mostra a Maranello

Al Museo del Cavallino Rampante le opere del pittore iperrealista chivassese e dell'artista pop art biellese

L’Arte incontra il mito nella mostra che si terrà dal 25 al 27 febbraio 2017 al Museo Ferrari di Maranello. Gli artisti Francesco Capello e Omar Ronda presentano una trentina di opere dedicate alla leggenda cresciuta nella casa del Cavallino Rampante. L’esposizione "L'Arte e il Mito", a ingresso gratuito, si terrà nella sala convegni del Museo, in via Dino Ferrari 43 a Maranello (Mo), con orario continuato dalle ore 9,30 alle 18.

I visitatori potranno incontrare gli artisti durante la presentazione ufficiale della mostra che avverrà alle ore 15,30 di sabato 25 febbraio.

Francesco Capello, nato a Chivasso (To) nel 1944, diplomato all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino è docente di "Discipline Pittoriche”, fino al 1994, al Primo Liceo Artistico di Torino. Dopo una serie di prestigiose mostre negli Stati Uniti ed in Europa, nel 1999 gli viene dedicata una personale nella sala delle Colonne al Castello del Valentino di Torino,

Nel 2002 ha esposto a Monaco, nelle prestigiose sale del Metropole Palace in una mostra organizzata dal Rotary Club e sotto l’alto patronato del Principe Alberto di Monaco..

Nel 2004 la città di Chivasso gli dedica una mostra antologica nello spazio pubblico di “Palazzo Einaudi” presentata e presenziata dal critico d’arte Vittorio Sgarbi.

Negli anni successivi ha lavorato in particolar modo negli Stati Uniti collaborando con la “Gallery Biba” di Palm Beach che lo ha presentato nel 2009 e negli anni successivi alla fiera “Art Fire Palm Beach 3” e “Scope Basel”di Miami. Ha esposto alla “Bernarducci Meisel Gallery” di New York che lo ha presentato alla mostra collettiva “Summer sweet 2010”.

Recentemente una sua opera è in esposizione permanente al Museu Europeu d’art Modern MEAM di Barcellona – Spagna.


Omar Ronda - Uno dei principali artisti contemporanei italiani, nasce a Portula (Biella) l’11 settembre del 1947. Nel 1967 conosce Gian Enzo Sperone e Lucio Amelio e con loro organizza una serie di grandi mostre di Pistoletto, Kounellis, Penone, Gilardi, Zorio, Merz, Boetti, Paolini, Calzolari e più tardi di Paladino, De Maria, Chia. Nel 1973/74 passa un intero anno a New York dove conosce Leo Castelli ed Eleana Sonnabend e tramite loro Rauschenberg, Warhol, Dine, Wesselmann, Twombly, Lichtenstein, Indiana, Oldemburg, fino ai minimalisti Sol LeWitt, Carl Andre, Bob Morris ed altri. Sempre a New York, in seguito, conosce e frequenta Basquiat e Heit Haring con il quale si lega in un rapporto di vera amicizia. Collabora assiduamente con Giorgio Marconi a Milano e con Lucrezia De Domizio Durini a Pescara con lei organizza alcune conferenze e mostre di Joseph Beuys. Nel 1990/91 realizza installazioni estreme sulla vetta del Monte Bianco e nelle grotte di Is Zuddas in Sardegna dove vive sei giorni e sei notti in una piramide vegetale sotto al reattore del Cracking Catalitico della raffineria Saras Petroli di Moratti. Nel 1993 fonda un gruppo con altri artisti e con questi organizza mostre e installazioni utilizzando animali in plastica. Innumerevoli le mostre personali e collettive che hanno visto protagonista l’artista in tutta Italia e all’estero. Tra queste, ben cinque partecipazioni alla Biennale di Venezia.

Flavio Giuliano