"Il Piemonte è importante e strategico per Carrefour” con queste parole i dirigenti dell'azienda inauguravano il punto vendita di Nichelino (TO). Dopo appena un anno la stessa azienda lascia a casa 170 lavoratori in tutto il Piemonte chiudendo i punti vendita di Trofarello (TO) e Borgomanero (NO). A questi lavoratori si aggiungono i circa 200 impiegati nell'indotto: logistica, vigilanza, pulizie e attività connesse di ristorazione.
E' chiara ormai la concezione “usa e getta” dei lavoratori messa in atto da un sistema fallimentare come la grande distribuzione. I dipendenti più anziani, con maggiori tutele, vengono mandati a casa sostituiti con nuove assunzioni senza la minima garanzia ed in alcuni casi ricorrendo addirittura ai voucher. Questo meccanismo, insieme alle aperture 24h, crea un'occupazione solo di facciata e indebolisce il piccolo commercio di vicinato. Nessuno ci guadagna, ad eccezione dei colossi commerciali.
Benché la trattativa si conduca a livello nazionale, è urgente che il tavolo regionale trovi un'effettiva ricollocazione dei lavoratori in esubero anche nelle realtà commerciali già esistenti o che stanno aprendo nei comuni limitrofi. Pensiamo ad esempio a Mondo Juve a Vinovo (TO) che proprio in questi giorni ha siglato un'intesa per le assunzioni con la Regione Piemonte.