Attualità - 10 febbraio 2017, 13:02

In Piemonte presenti più di 14 mila profughi: l'accoglienza diventa strutturale con 3 progetti

Sono l'8% del totale in Italia, provenienti in misura maggiore da Guinea, Costa d'Avorio e Nigeria

In Piemonte sono presenti 14.080 profughi, l'8% del totale in Italia, provenienti in misura maggiore da Guinea, Costa d'Avorio e Nigeria. È questo uno dei dati emersi dalla presentazione della gestione del sistema di accoglienza in Regione. 

"Grazie al lavoro coordinato", ha spiegato l'assessore regionale all'immigrazione Monica Cerutti, "tra Governo, Regioni, Prefetture, Comuni e operatori del settore il sistema si sta a piccoli passi trasformando da emergenziale a strutturale".

Dei 14.080, 12.838 sono accolti nelle strutture temporanee e 1.242 sono inseriti nei progetti SPRAR avviati dai diversi Comuni.

La Regione ha deciso di avviare dei progetti per rendere strutturale il sistema di accoglienza. "Il progetto V.E.S.T.A.", ha spiegato la Cerutti, "ha l'ambizione di migliorare i servizi pubblici che si relazionano con la popolazione straniera, formando e aggiornando gli operatori sulle diverse normative". Dal gennaio 2017 al marzo 2018 verranno coinvolti in corsi 600 operatori che si relazionano con l'utenza straniera, per uno stanziamento totale di oltre 200mila euro.

"Il progetto Petrarca", ha continuato l'assessore, "si occupa di realizzare un piano regionale per la formazione civico linguistica dei cittadini di Paesi Terzi". In questo caso si lavorerà su sistema di gruppi di lavoro attivi in ogni Provincia, per un totale di 3 mila cittadini titolari di protezione internazionale.

La Regione ha inoltre avviato il progetto "Piemonte contro le discriminazioni", con percorsi di inclusione e formazione.

"L'ente", ha proseguito la Cerutti, "ha anche firmato un protocollo di collaborazione con i cinque Centri Servizi per il Volontariato piemontesi. L'obiettivo è di approfondire la conoscenza del livello di partecipazione attiva alla vita sociale e civile degli stranieri/e e attivare processi di inclusione attraverso lo svolgimento di attività di volontariato che consentono allo straniero di acquisire e svolgere un ruolo attivo e partecipe".

"Dobbiamo anche capire le ragioni che spingono gli stranieri a migrare. In Costa d'Avorio, seconda per provenienza di migranti, abbiamo attivato un progetto per favorire lo sviluppo delle economie locali, sostenendo politiche pubbliche rivolte ai giovani ivoriani e senegalesi", conclude Cerutti.

Cinzia Gatti