“A Torino voi non rappresentate una comunità distinta ma parte integrante di una collettività a cui molto avete dato e da cui molto avete ricevuto”. Sono queste le parole di Chiara Appendino, durante la cerimonia commemorativa per gli esuli Istriani-Fiumani-Dalmati, che si è svolta questa mattina in corso Cincinnato, all’angolo con via Pirano. Nell’occasione è stata deposta una corona, con una targa dedicata dal Comune di Torino alla memoria.
“In questo luogo”, ha proseguito il sindaco, “tutte le differenze e le contrapposizioni si annullano. Che siano di razza, di censo o religione. Questo deve essere un luogo di affetti e di pace”.
“Il silenzio che ci circonda”, ha sottolineato Appendino, “non sia il pretesto per la rimozione di quei tragici eventi, ma rappresenti un’occasione di consapevole presa di coscienza di ciò che è avvenuto, un’opportunità per coltivare la memori e una speranza, anche quella del ritorno alla propria terra natia”.
“Il ricordo dei drammi che hanno segnato la storia della vostra terra”, ha continuato il primo cittadino, “quello delle persone rimaste vittime dell’odio per la sola colpa di essere italiani è parte integrante della nostra città e deve essere custodito come un monito solenne e mai più strumentalizzato”. “Ogni parola scolpita su questa lapide è dedicata a tutti voi, ogni parola possa essere d’aiuto a non dimenticare, con la speranza e l’auspicio che quest’opera rappresenti le basi su cui costruire un futuro migliore, dove le differenze di qualsiasi natura non siano più motivo di scontro e sofferenza”, ha concluso il primo cittadino.