Politica - 17 febbraio 2017, 20:24

Elezioni Chivasso: l'amaro sfogo di Libero Ciuffreda

"Se andiamo avanti così il Pd non ci porta da nessuna parte"

L'intervento del sindaco Libero Ciuffreda all'Assemblea degli iscritti

E' uno sfogo amaro quello che il sindaco di Chivasso Libero Ciuffreda ha fatto nella lunga interminabile notte dell'Assemblea degli iscritti del Pd. Un tono ancora più enfatico, semmai sofferto, quello delle sue parole, venute a poca distanza dall'intervento del segretario provinciale Fabrizio Morri che tagliava le gambe alla proposta di candidatura a suo successore di Roberto Zollo, giudicato inidoneo sia a regionale che dal provinciale lì rappresentato, per i suoi trascorsi in Alleanza Nazionale. Una scelta che lui stesso aveva condiviso con il segretario Gianni Pipino e l'assessore regionale Gianna Pentenero. Una scelta che ha sì in qualche modo difeso, ma con distacco, senza mai delinearne il profilo, senza mai neppure pronunciarne il nome, e a volte il silenzio contiene messaggi che le nostre orecchie non possono sentire. Un discorso, il suo, che come sono andate a finire le cose è forse passato un po' inosservato, alla fine, ma che forse è stato tra i pochi ad avere qualche contenuto più profondo, politico se vogliamo.

“Avevo detto fin dall'inizio che questo sarebbe stato il mio unico mandato – ha esordito -. La coalizione ha tenuto benissimo, la città è stata amministrata con dignità, grazie al nostro partito e alla giunta che ha sostenuto questo progetto. Questi cinque anni mi hanno reso un uomo migliore. I cambiamenti avvengono quando le persone del tutto normali lo pretendono. Anche io avrei voluto una candidatura più autorevole – riferendosi a Gianna Pentenero in precedenza tirata per la giacchetta dal segretario provinciale – ma ci ha già detto No. Ci siamo adoperati in questi mesi nella ricerca di qualcuno disposto a spendersi per questa città. Ci siamo ritrovati a domandarci: ora cosa dobbiamo fare? Ma il problema è un altro – inizia cambiando il verso per prepararsi a lanciare i suoi strali -. Io sono Valdese e questa sera, prima di venire qui, mi sono fermato in piazza Castello, a Torino, per assistere al Falò Valdese, che celebra l'anniversario dell'editto delle Lettere Patenti. Un simbolo di libertà. E' la prima volta che si svolge a Torino. Doveva arrivare un sindaco dei 5 Stelle per farlo? - sottolinea con forza il sindaco -. Mi sono sentito persino un po' umiliato. La verità è che questo partito ha perso la rotta, se andiamo avanti così il Pd non ci porta da nessuna parte. Abbiamo bisogno di avere un partito uniti, sì, ma evitando i tatticismi che non servono a nessuno. Non ci sono bastate le esperienze di Fassino, Giachetti, o San Mauro per stare più vicini a noi. Dobbiamo individuare la persona che ci consenta di arrivare alla vittoria anche aldilà degli schematismi. Sarei felice se vicesindaco e assessore si candidassero alle primarie. Ma una volta individuato il candidato – conclude – tutti insieme lo dobbiamo portare avanti”.

Il sindaco uscente Ciuffreda ha poi annunciato un secondo intervento, ha preso appunti di ogni successivo intervento ma, dopo la bagarre finale, ha forse deciso che era meglio chiudere così, nel silenzio.

Flavio Giuliano