Si è trattata di un vero e proprio summit sui trasporti nel Chivassese quello che si è tenuto lunedì in sala consigliare a Chivasso. Un confronto tra i sindaci dell’Area Omogenea 10, convocati dalla portavoce Matilde Casa (sindaco di Lauriano) e dai vice portavoce Mariuccia Cena (Caluso) e Paolo Cugini (Gassino) con l’assessore regionale ai Trasporti, Francesco Balocco, il delegato ai Trasporti della Città Metropolitana, Dimitri De Vita, e i rappresentanti dell’Agenzia della Mobilità Piemontese, gli ingegneri Cesare Paonessa e Giannicola Marengo, oltre al vicesindaco della Città Metropolitana e consigliere comunale di Chivasso, Marco Marocco.
Presenti tutti i sindaci della zona del Chivassese, l'Area Omogenea 10, per il Comune di Chivasso il sindaco Libero Ciuffreda e l’assessore alla Viabilità e Trasporti, Claudio Castello. In aula anche i dirigenti scolastici Daniele Vallino (Martinetti Caluso) e Doriano Felletti (Liceo Newton Chivasso) e il Direttore Asse Orizzontale Rfi, Rosa Frignola.
Molte le questioni aperte dai vari interventi dei sindaci, ma quello che è soprattutto emerso è che il sistema dei trasporti in tutto il Chivassese necessiterebbe di una completa rivisitazione, rendendo più fruibile e appetibile l’utilizzo della ferrovia, anche per motivi ambientali, e rivedendo anche il trasporto su gomma. Occorre velocizzare i tempi di collegamento con il nodo strategico di Chivasso e, le tariffe, risultano inique rispetto a chi vive a Torino, come ha messo in evidenza il sindaco di Cavagnolo Mario Corsato: “Raggiungere Chivasso costa, andata e ritorno, 4 euro e 60 – ha detto -, più 7 euro di treno per Torino con un tempo di percorrenza molto elevato. Conviene prendere l’auto, la spesa è la stesso e si arriva prima. Per non parlare degli abbonamenti, gli studenti che vivono a Torino spendono il 150% in meno rispetto a quelli che vivono in gran parte dei Comuni della Provincia. Per percorrere pochi chilometri si spende più che il doppio rispetto a una corsa semplice su Torino di 1 euro e 50 che ha validità di 70 minuti”.
Sempre rimanendo in tema di trasporto su gomma, il vicesindaco di Brusasco Giuseppe Valesio, ha fatto notare come in molte strade comunali siano fatti transitare autobus a 54 posti, in carreggiate tanto strette che non vi passano due auto in senso opposto.
L’assessore regionale Francesco Balocco ha ammesso che quello delle tariffe è un problema di primaria importanza, sul quale l’Agenzia della Mobilità Piemontese sta già lavorando, nella direzione di abolire il «Formula», risultato così iniquo nella suddivisione delle fasce di percorrenza.
L'assessore ha anche ricordato come sulla stazione di Chivasso si siano fatti e si stiano facendo investimenti importanti, poiché è considerata nodo strategico di collegamento sull'asse Torino Aosta e Torino Milano.
«Con la Regione – ha affermato la rappresentante dell’ente ferroviario Rosa Frignola – abbiamo sottoscritto un accordo in cui ci impegniamo a implementare la capacità ferroviaria, sia attraverso la rete già a disposizione che potenziandola. E’ in fase di progettazione uno studio che renderà il nodo di Chivasso ancor più strategico nell’attraversamento di Torino, anche pensando alla nuova linea Orbassano San Luigi».
Per quanto riguarda i collegamenti tra i Comuni del Chivassese e la stazione di Chivasso, la tendenza emersa e fortemente sostenuta anche dallo stesso assessore regionale, è quella di incentivare i bus a chiamata «Anche consorziandosi tra comuni, enti o con privati», ha suggerito Balocco. Tuttavia, l’intervento del sindaco Libero Ciuffreda, ha aperto un altro tema, quello di evitare il congestionamento del centro cittadino:«Il Movicentro era nato in un altro contesto, con altre esigenze - ha detto - oggi bisogna rivederne la sua collocazione. O si sdoppia, oppure deve essere interamente trasferito a nord della città, sia per risparmiare sui tempi di percorrenza e quindi sui costi, che per non aggravare l’inquinamento urbano. Gli autobus che provengono da Ivrea, ad esempio, per raggiungere la stazione sono costretti a circumnavigare la città. Inoltre, con le nuove infrastrutture viarie in fase di completamento o di realizzazione, costringere i mezzi pubblici a entrare nel centro cittadino davvero non avrà più alcun senso».
Sulla ferrovia soppressa Chivasso-Asti molti sono stati gli interventi, principalmente tra i sindaci della Collina chivassese : «Qualcuno deve prendersi la responsabilità di dirci che cosa volete farne, sta diventando un ammasso di ferraglia – hanno detto univocamente i sindaci della Collina, tra cui Giuseppe Bava da San Sebastiano Po - diteci se avete intenzione di ripristinare la tratta Chivasso-Brozolo, che risolverebbe i problemi di collegamento con il nodo di Chivasso».
L'assessore Balocco ha chiesto di rispondere ai responsabili dell’Agenzia della Mobilità: “Ci sono studi per capire gli scenari di una riapertura – ha affermato Cesare Paonessa – abbiamo calcolato che servono 14 milioni per il ripristino riaprendo la galleria, 6 milioni senza la galleria. Per quanto riguarda il collegamento diretto con Torino la questione è più complessa: trattandosi di una tratta su cui viaggiano i diesel occorrerebbe elettrificarla, con costi ben superiori”.
Critiche sono arrivate anche dal sindaco Giovanni Ponchia di Montanaro, Comune che dispone di una stazione ferroviaria sulla linea Torino-Ivrea: “Sono state tagliate molte corse nell'arco della giornata, molti si sono trasferiti a Brandizzo, dove i collegamenti sono decisamente migliori. Ci troviamo quasi nella situazione di avere soltanto il disagio di una linea ferroviaria che taglia in due il paese, senza averne vantaggio”.
C'è poi anche chi, come il sindaco Fabrizio Salono, di Villareggia, piccolo Comune ai confini con la provincia di Vercelli, non ha, ironicamente, motivi per lamentarsi perché “Noi di trasporti pubblici non ne abbiamo neppure uno”.
Sarà dunque l'Agenzia della Mobilità a doversi districare tra le innumerevoli problematiche emerse durante l'incontro. All'assessore regionale tutti i sindaci hanno di disegnare un sistema dei trasporti che guardi al futuro, proprio perché si tratta di un'area nevralgica per lo sviluppo dell'intera Regione, posizionata com'è all'intersezione di assi strategici di collegamento con il resto del Nord Italia e con l'Europa.