Politica - 10 marzo 2017, 09:57

Siti contaminati in Piemonte, Accossato del Pd:"Grande lavoro della Regione, ma servono più risorse"

"Di queste sono 848 i luoghi con procedimenti di bonifica conclusa pur rimanendo in lista per il necessario monitoraggio ambientale; risultano, invece, 783 i siti con procedimenti in corso di bonifica"

Ieri in commissione Ambiente del Consiglio regionale del Piemonte, c’è stata l’informativa dell’Assessore all’ambiente, Alberto Valmaggia, sullo stato delle bonifiche in Piemonte.
L’Assessore ha illustrato i dati della cosiddetta “anagrafe dei siti contaminati” che registra 1631 aree, di queste sono 848 i luoghi con procedimenti di bonifica conclusa pur rimanendo in lista per il necessario monitoraggio ambientale; risultano, invece, 783 i siti con procedimenti in corso di bonifica. “Sono numerosi gli interventi di bonifica sul territorio piemontese, la Regione Piemonte sta compiendo molti sforzi non solo con il ‘Piano amianto’ ma anche per numerosi altri inquinanti”, dichiara la presidente della Commissione Ambiente, Silvana Accossato.

“Molto è stato fatto" – continua – "ma purtroppo si tratta di intereventi che richiedono tempi lunghi nell’esecuzione e costi ingenti; per ora la maggior parte degli investimenti sono di provenienza nazionale, come Regione stiamo lavorando per destinare risorse dai Fondi europei e oltre a queste servirà uno sforzo ulteriore sul Bilancio regionale. Ricordo che in Piemonte esistono siti di interesse nazionale per la gravità dell'inquinamento: Casale Monferrato, Balangero, Serravalle Scrivia e Pieve Vergonte. Rispetto al 2016 sono 70 i nuovi siti segnalati – sottolinea - e solo 31 sono quelli usciti, questo non vuol dire che si stia lavorando poco ma che le fonti di inquinamento aumentano".

"Il monitoraggio tecnico" – rimarca Accossato - "è costante ed è di altissimo livello". "Con questi interventi" – conclude – "la Regione Piemonte contribuisce alla salvaguardia dell’ambiente e alla messa in sicurezza di aree inquinate che, lasciate al degrado, costituiscono un rischio per l’incolumità e la salute dei cittadini”.

Cinzia Gatti