Centro - 14 marzo 2017, 19:30

Gianna Gancia: “Gli immobili privati non sono il bancomat dello stato”

Due ordini del giorno della presidente leghista in Consiglio regionale per chiedere la detassazione degli immobili e l’applicazione della “cedolare secca” sulle locazioni commerciali

Gianna Gancia

Il Piemonte si faccia carico di pretendere dal Governo la detassazione degli immobili e l’applicazione della “cedolare secca” sulle locazioni commerciali.

E’ quanto chiede la presidente leghista in Consiglio regionale, Gianna Gancia, che ha presentato due ordini del giorno per arrivare “non solo ad escludere ogni ulteriore inasprimento dell'imposizione fiscale sugli immobili, ma anche a una progressiva detassazione, che comprenda l'eliminazione della quota Irpef per tutti gli immobili che non producono reddito”, oltre che per “estendere la possibilità di applicare la cedolare secca anche alle locazioni commerciali, abbassando le addizionali regionali Irpef, con lo scopo di alleggerire l’imposizione fiscale che attualmente grava sugli immobili commerciali concessi in affitto”.

Dal 2011 a oggi - osserva Gianna Gancia - il carico fiscale di natura patrimoniale che grava sulla proprietà immobiliare è passato da 9 a 25 miliardi di euro, a cui vanno aggiunti 20 miliardi di euro di imposta reddituale. La Tasi, in aggiunta all'Imu, ha determinato un aumento esponenziale della pressione fiscale, che diventa insostenibile nel caso in cui una proprietà non produca reddito”.

Da qui, l’accorata istanza alla Regione perché intervenga “a garanzia di una fiscalità equa”.

Gli immobili – argomenta la presidente leghista -, non sono il bancomat dello Stato. Oggi il numero di abitazioni vuote in Italia, secondo i dati diffusi dall’Ansa nel 2016, ammonta a più di 7 milioni di unità (il 22,5% del totale), con 525.699 immobili disabitati nel solo Piemonte pari al 21,46% del patrimonio immobiliare regionale complessivo. E la perdita di fiducia nel mattone come forma di investimento (la produzione edilizia, secondo i dati Istat di luglio 2016, è in calo dell'1,3% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente), testimonia il perdurare della crisi nel settore dell'edilizia, da sempre considerato un volano per l'economia, in virtù anche delle ricadute occupazionali sull'indotto. In questa situazione, il minimo che lo Stato possa fare è rivedere la tassazione degli immobili a beneficio di chi ne è legittimamente proprietario”.

L’iniziativa di Gianna Gancia mira, in particolare, a introdurre ulteriori provvedimenti di compensazione fiscale a ristoro delle perdite subite dai locatori privati, in termini di pagamento di oneri di esclusiva pertinenza del conduttore (come ad esempio riscaldamento, luce, acqua e altre spese condominiali), e a prevedere agevolazioni fiscali per gli interventi di manutenzione sugli immobili collabenti, vale a dire caratterizzati da gravi carenze manutentive per l'impossibilità dei proprietari di farvi fronte, anche a causa dell'eccessiva fiscalità gravante sugli stessi e pur in assenza di reddito da locazione.

Analogo il discorso sugli immobili commerciali concessi in locazione sui quali, osserva Gianna Gancia, “gravano sette tributi, che arrivano ad erodere fino all’80% del canone e, come se ciò già non bastasse, le addizionali Irpef per tutti gli scaglioni di reddito applicate dalla Regione Piemonte nel 2016 risultano essere le più alte del Nord Italia”.

Il regime della cedolare secca – sottolinea la presidente leghista – ha prodotto risultati più che soddisfacenti nel comparto abitativo, portando, nel 2015, ad un aumento del gettito rispetto all’anno precedente del 17,9%. Questa imposta, applicata anche al settore commerciale, produrrebbe, secondo alcune stime di Confesercenti, 190.000 nuovi contratti di locazione, con conseguente aumento del gettito fiscale di 1,5 miliardi di euro in due anni”.

c.s.