Eventi - 14 marzo 2017, 15:00

Torino accoglie l’Oriente e la cultura irlandese

Dal 17 marzo, al Lingotto Fiere, tornano il Festival dell’Oriente e il Festival Irlandese, con spettacoli e degustazioni. E c’è anche un sacerdote druido che può sposare secondo il rito celtico

I prossimi due weekend torinesi saranno dedicati a un’insolita commistione, quella tra la cultura celtica e quella orientale. Al Lingotto Fiere, infatti, si terranno in contemporanea, accessibili con un biglietto unico a 12 euro, il Festival dell’Oriente e il Festival Irlandese, che si svolgeranno dal 17 al 19 marzo e dal 24 al 26 marzo.
Tre padiglioni, tra cui l’Oval, saranno occupati da numerose iniziative, con ristoranti, birrerie e ricostruzioni di abitazioni e villaggi tradizionali per un evento che, nel 2016, ha richiamato oltre 120.000 visitatori. I due festival si svolgeranno però in orari diversi: l’Oriente aprirà tutti i giorni dalle 10.30 alle 23, l’Irlandese, invece, si terrà dalle 18 alle 2 di notte al venerdì e al sabato e alla domenica da mezzogiorno a mezzanotte.

Il Festival dell’Oriente arriva a Torino per la terza volta e porta con sé un programma di eventi dedicati alle principali culture del continente asiatico, con particolare attenzione alla Cina e al Giappone. Sul palco, che ospiterà ininterrottamente spettacoli dalle 10.30 alle 23, si alterneranno danzatrici, guerrieri e dimostrazioni tradizionali della Cina, del Giappone, dello Sri Lanka, della Mongolia e anche della Corea del Sud. Per il primo anno, infatti, vi saranno un gruppo di danzatrici e un gruppo di arti marziali provienienti dal paese asiatico.

Molto spazio, però, sarà dedicato all’India. Chitrangee Murugan, dell’assocazione torinese Surya Chandra, farà esibire otto delle sue allieve danzatrici. “Rappresento la danza classica indiana – ha spiegato – e partecipare a questo festival offre sempre un confronto interessante con altri artisti. Ho una scuola a Torino aperta dal 2000, con allieve tutte italiane”.
La contaminazione tra culture è l’obiettivo principale degli eventi che, oltre ad approfondimenti sul benessere, sulla religione e sulla spiritualità, dedicheranno ampio spazio alla cucina. Al Lingotto saranno presenti due ristoranti indiani: uno tradizionale e uno del Rajastan.

Per la prima volta, poi, ci sarà un’area dedicata al Medio Oriente, chiamata “Le mille e una notte”, che ospiterà le ricostruzioni di una medina araba e di un villaggio berbero, per permettere ai visitatori di avvicinarsi a queste culture.
Non è l’unico spazio dotato di questo genere di ricostruzioni, perché al Festival dell’Oriente si potrà esplorare anche un’abitazione tradizionale giapponese, accompagnata da un giardino zen, presso la quale partecipare anche ad attività come la scrittura con gli ideogrammi o la vestizione del kimono. Ma ci saranno anche mostre, installazioni e dimostrazioni di vario tipo.

Altra ricostruzione esplorabile e visitabile è quella di un villaggio celtico, intorno alla quale si svilupperà il Festival Irlandese, che arriverà a Torino per il secondo anno consecutivo.
Anche in questo caso sarà coinvolta un’associazione del territorio torinese. Si tratta di Terra Taurina, che si occupa della salvaguardia del patrimonio culturale piemontese e valdostano e che opera principalmente attraverso rievocazioni storiche della cultura celtica.

Tra birra e cucina irlandesi (ma soprattutto celtiche) sarà presente anche un sacerdote druido, Ariotoutabrigo (è un nome celtico), che potrà sposare, secondo il rito celtico, le coppie che lo vorranno. “Dobbiamo ricordare – ha spiegato il druido – che i celti hanno origine nell’Europa orientale e, nei loro spostamenti verso l’Occidente, sono arrivati a fondare la città di Torino, ad opera della tribù taurina”.
Ma oltre alla birra ci sarà anche il whiskey, con degustazioni offerte dal Whiskey Museum di Dublino e dal Whiskey Club Italia.

 

L’elenco del ricchissimo programma di iniziative si trova sul sito www.festivaldelloriente.net

Paolo Morelli