Sanzioni di una gravità senza precedenti sono state annunciate oggi, martedì 14, dal Presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, contro il deputato polacco Janusz Korwin-Mikke per le sue inaccettabili osservazioni contro le donne, espresse il 1° marzo nel corso della discussione in plenaria sul "divario retributivo di genere".
Conformemente alla decisione, all'eurodeputato non sarà versata l’indennità giornaliera (l'indennità giornaliera, per coprire alloggio e altri costi quando si viaggia a Strasburgo o a Bruxelles, attualmente ammonta a 306 euro) per un periodo di trenta giorni, sarà sospeso dalle attività parlamentari per dieci giorni (conservando il diritto di voto) e non potrà rappresentare il Parlamento europeo per un anno.
Intervenendo prima dell'inizio della votazione a Strasburgo, Tajani ha annunciato la decisione di sanzionare Janusz Korwin-Mikke (gruppo indipendente, Polonia) per le sue dichiarazioni contro la parità di genere. Il Presidente ha dichiarato: "Non tollererò un simile comportamento, specialmente quando si tratta di una persona che dovrebbe esercitare - con la dovuta dignità - le proprie funzioni in qualità di rappresentante dei popoli europei. Offendendo tutte le donne, l'eurodeputato esprime disprezzo per i nostri valori fondamentali".
Tajani si è quindi scusato con tutti coloro che sono stati offesi dall’intervento del deputato europeo.
“La differenza di salario tra uomo e donna, purtroppo, è tuttora diversa – commenta Annalisa De Col, assessore alle Politiche Sociali del Comune di Chivasso, alla notizia della sanzione nei confronti dell'europarlamentare polacco -. Anche se le parole del parlamentare andavano in senso opposto, ha fatto emergere quella che è la realtà, basti pensare al livello delle pensioni delle donne rispetto quelle degli uomini. Nel lavoro, a eguale mansione la donna viene penalizzata, e anche tutto percorso di vita lo è, dall'assistenza ai figli alla maternità. Aspetti della vita che incidono sull'immaginario di carriera della donna. Il percorso per l'uguaglianza è ancora molto lungo, chi dice che esiste recita soltanto uno slogan. Lo si osserva bene in questo periodo di crisi occupazionale, i tempi determinati della donna si concludono nella stragrande maggioranza dei casi, viene preferito l'uomo, per i motivi citati”.





