Molti chivassesi si saranno ritrovati ad osservare vecchie cartoline raffiguranti il tram che transita per via Po o fermo al capolinea di fronte al Duomo. Per saperne qualcosa di più siamo andati a curiosare tra le pagine scritte da Fabrizio Spegis, presidente della Società Storica Chivassese. Spegis ci racconta come la tramvia sia stata attiva fin dal 1883 con trazione a vapore e prima ancora trainata dai cavalli. Poi, nel 1909, la linea fu elettrificata e restò in funzione fino al 1949. I tram percorrevano la linea da San Mauro a Brusasco, che si snodava parallelamente lungo la strada statale 590 fino a Cavagnolo e di qui svoltava giungendo fino a Brusasco. “A Chivasso, la tratta attraversava il ponte sul Po e i convogli sostavano in piazza Vittorio Emanuele II, l'attuale piazza della Repubblica. Sulla facciata della casa adiacente il Duomo, nel suo lato sinistro, sotto un balcone, si può ancor oggi osservare l'attacco del cavo elettrico che portava la corrente al Tramvay, di cui pubblichiamo l'immagine. La rimessa per le motrici e i vagoni era stata costruita nell'area ora occupata dal parco pubblico dedicato all'Alpino, tra via Po e via Corti.
Spegis pubblica lo stralcio di una seduta del Consiglio comunale dell'11 dicembre del 1914 quando il consigliere cavalier ufficiale Edoardo Crosa rivolse al sindaco cavalier Menotti Bergandi un'interpellanza, raccomandandogli di rivolgersi alla Società Anonima dei Tramvays di Torino affinché “renda pubblici gli orari dei treni in arrivo o in partenza da piazza Vittorio Emanuele, per evitare disagi agli utenti”. E da allora ci si cominciò a lamentare per i ritardi dei mezzi pubblici.







