Sin dagli inizi, la storia della ludoteca “Il Paguro”, all’angolo tra via Oropa e via Benevento, quartiere Vanchiglietta, è stata piuttosto complicata. Nel 2012 fu posata la prima pietra ma i lavori rallentarono. “Durante la costruzione – ha spiegato Ferruccio Capitani, architetto del Comune di Torino – fu introdotto il protocollo ITACA, dovemmo quindi adeguarci a quella normativa”. L’edificio della ludoteca, infatti, era stato progettato secondo i più avanzati dettami dell’ecosostenibilità, la nuova normativa, quindi, impose un adeguamento in corso d’opera per evitare di dare vita a una struttura costruita secondo criteri già superati.
Si arrivò quindi all’inagurazione nel novembre del 2015, in occasione del Festival dell’Educazione, alla presenza degli ex assessori comunali Mariagrazia Pellerino (Educazione) e Enzo Lavolta (Ambiente). “La proposta educativa – spiegò Pellerino all’epoca – si concentra su scienza e sperimentazione” e le caratteristiche ecologiche volte al risparmio energetico che caratterizzarono il progetto, messo a punto dall’impresa torinese Peris, avrebbero dovuto rendere “Il Paguro” un luogo all’avanguardia per il quartiere e per la città di Torino.
Invece non accadde nulla e la ludoteca restò inutilizzata.
L’edificio colorato spicca nel perimetro di un isolato che include un palazzo circondato da impalcature e che risulta abbandonato (nonché con gli ingressi murati) e, tra via Varallo e via Cigliano, un asilo, il “Varallo”, ancora interessato dai lavori di ristrutturazione avviati l’anno scorso.
Gli abitanti del quartiere hanno già segnalato più volte la situazione di abbandono della ludoteca, oggetto di un’interpellanza dell’opposizione di centrodestra alla Circoscrizione 7, che è stata approvata lunedì 13 marzo con 17 voti a favore, 4 contrari e un astenuto.
Ora la palla passa al Comune. Da quel che ne sa la 7, ha spiegato il presidente, Luca Deri, durante la discussione in consiglio, “è allo studio la possibilità di utilizzare la struttura come asilo perché, pare, per l’anno prossimo ci saranno più bambini iscritti rispetto ai posti disponibili”. È un’ipotesi che però non è stata confermata dal Comune.
Per adesso, come ha spiegato Paolo Peris, titolare dell’impresa che ha realizzato il progetto, “è un luogo di lavoro per due addetti del Comune”. Infatti, come conferma il costruttore, le poche attività svolte all’interno della struttura riguardano lo scarico di mobili che, ogni tanto, viene eseguito da due dipendenti del Comune di Torino.
In effetti, per rendere utilizzabile la struttura mancavano gli arredi interni, che sono stati quindi portati al “Paguro” un po’ per volta. Gli ultimi ritocchi alla struttura, però, sono andati a rilento. Ad esempio, la linea telefonica è stata attivata soltanto un mese e mezzo fa, ha rivelato Peris. “Ogni tanto – ha aggiunto il costruttore – passo a vedere in che stato si trova, dato che abito lì vicino e tutti chiedono a me”.
“L’edificio è collaudato e ora gli arredi ci sono – ha precisato Ferruccio Capitani – ora si tratta di inserirlo all’interno della programmazione didattica. In questo momento, visto che alcune persone sono andate in pensione, bisogna però rivedere l’organigramma comunale”.
Il futuro del “Paguro”, per adesso, è ancora incerto.