Il guru del Toyota Production System (TPS), il giapponese Satoshi Kuroiwa, è stato l’ospite d’onore dell’incontro “Il sistema Toyota nell’Industria 4.0”, tenutosi oggi presso il Centro Congressi dell’Unione industriale.
Massimo esperto di Factory Automation, consulente della Toyota Motor Corporation e del Governo giapponese nello sviluppo delle misure di informatizzazione, Satoshi Kuroiwa ha tenuto la sua lectio magistralis “Il sistema Toyota: un modello di riferimento per la via italiana 4.0”.
Satoshi Kuroiwa è un ingegnere di produzione e ricercatore di sistemi tecnici. Lavora per 34 anni alla Toyota Motor Corporation. Sviluppa sistemi di meccatronica e robotica, promuove sistemi di controllo su larga scala e di informazione, l’informatizzazione avanzata (come l'e-Kanban) del Toyota Production System (TPS). Dal 2000 assiste i vertici della Toyota Motor Corporation e contribuisce alle misure di informatizzazione adottate dallo stato giapponese. Dal 2004 insegna come professore all’Università Tecnica di Nagoya e all’Università Tecnica di Kyushu.
Durante la lezione, il sensei Kuroiwa si è soffermato sulle ultime frontiere del metodo di produzione inventato dalla Toyota, in particolare sul ruolo centrale del cambiamento culturale e delle persone nella gestione delle nuove tecnologiche che stanno caratterizzando la fabbrica digitale. Si tratta di tematiche cruciali anche per il manifatturiero italiano, alle prese con le profonde trasformazioni tecnologiche e digitali della quarta rivoluzione industriale, per incentivare le quali di recente il Governo ha promosso il Piano per l’industria 4.0.
Il rischio è interpretare questa quarta rivoluzione industriale solo come digitalizzare, robotizzare ed automatizzare delle imprese, con la possibilità di ripercorrere il fallimento del CIM (Computer Integrated Manufacturing) degli anni ’90. La sfida è invece accompagnare la trasformazione tecnologica sia con sviluppo di una nuova cultura all’interno delle aziende - per rendere semplici, stabili ed intuibili i processi che portano ai nuovi prodotti e servizi intelligenti - sia con la formazione di nuovo capitale umano.
Come esempio di questa integrazione, il percorso delle aziende del Made in Italy verso l’Industry 4.0 può guardare al Toyota Production System. Da anni l’azienda giapponese sta promuovendo l’integrazione fra “l’arte di fare prodotti” (monozukuri) e “l’internet delle cose” attraverso “l’arte di fare persone” (hitozukuri) quale elemento alla base per una innovativa rivoluzione industriale.
Satoshi Kuroiwa ha sottolineato: “Nel passato Toyota ha contrapposto al CIM (Computer Integrated Manufacturing) lo “Human Integrated Manufacturing”, interpretando la tecnologia quale strumento a supporto delle persone. Questa è stata una scelta vincente e che sta alla base del Toyota Production System. Anche in questa nuova era, infatti, Toyota punta a ripensare e rivedere i processi People Centric con il supporto delle tecnologie abilitanti a partire dalla AI (Intelligenza Artificiale). Per affrontare con successo la quarta rivoluzione industriale è indispensabile ripensare al proprio modello di business e di conseguenza i processi ad esso correlati e solamente dopo investire in nuovi strumenti”.
L’aspetto umano rimane centrale anche nella nuova fabbrica digitale e flessibile, che si caratterizzerà per un flusso di comunicazione interno in tempo reale fra le postazioni di lavoro, tale da consentire la capacità autodiagnostica e il controllo a distanza della produzione, in cui la flessibilità dei sistemi permetterà di personalizzare i prodotti in funzione della domanda, e la catena di produzione sarà ricostruita e simulata in un ambiente virtuale, per testarla, per risolvere i problemi a monte e consentire l’addestramento del personale.
In questo scenario iper-tecnologico, all’uomo resta il compito essenziale di portare creatività, governare le tecnologie, progettare i sistemi, controllare e migliorare i processi produttivi e di conseguenza anche i prodotti e i servizi.
A seguire la lectio magistralis di Satoshi Kuroiwa si è svolta una tavola rotonda dal titolo: “La via italiana all’Industria 4.0” tra Franco Deregibus, Responsabile Digital Innovation Hub Piemonte, Gianni Dal Pozzo, Amministratore Delegato di Considi, società vicentina di consulenza specializzata nei servizi legati al TPS e alla filosofia Lean, e Livio Scalvini, Director corporate innovation, Chief Innovation Area Intesa Sanpaolo.
Il confronto ha permesso di fare il punto sul sistema dell’innovazione in Italia, tema su cui si è soffermato il Responsabile Digital Innovation Hub Piemonte dell’Unione industriale di Torino Franco Deregibus: “Siamo lieti di ospitare questo appuntamento che rappresenta un nuovo tassello nell’opera di informazione e formazione che l’Unione Industriale, attraverso il piano Officina 4.0 e l’Hub dell’Innovazione, offre alle aziende associate, soprattutto alle PMI. Siamo impegnati a favorire la trasformazione digitale del nostro sistema produttivo, che si prospetta come un vero cambio di paradigma nel modo di concepire, di progettare e di produrre. Per l’Italia, l’opportunità offerta dal piano Industria 4.0 rappresenta un’occasione irripetibile per recuperare efficienza e competitività”.
"L'insegnamento di Satoshi Kuroiwa ci insegna che le persone devono essere messe al centro: i processi vanno pensati e progettati in maniera sempre più stabile, flessibile e affidabile. In un concetto: Lean Organization. Da anni noi ci siamo sintonizzati su questo percorso, che è lo stesso che la via Italiana all'Industria 4.0 deve percorrere". E’ quanto ha affermato Gianni Dal Pozzo Amministratore Delegato di Considi, società specializzata nel settore dell’Operation & Innovation Management e nei servizi legati al Toyota Production System.