Su Eurofidi la Giunta regionale non ha più scuse. L’iter di modifica della Legge Madia all’esame del Parlamento (dopo il via libera di Consiglio di stato e Conferenza Stato-Regioni) è destinato a sospendere il blocco delle assunzioni per le società partecipate fino alla fine dell'anno. Dalla Giunta regionale pretendiamo ora un serio piano mirato alla ricollocazione in Finpiemonte e in altre società partecipate, come peraltro auspicato inizialmente dallo stesso assessore De Santis. L’abbiamo già chiesto e lo ribadiremo in aula e nella commissione competente.
Intanto però è partita la procedura di licenziamento per i quasi 120 esuberi di Eurofidi, con il conseguente countdown di 75 giorni per trovare un accordo tra le parti sociali e i vertici del consorzio di garanzia piemontese in liquidazione. Alla luce delle possibilità aperte dal decreto correttivo, si apre uno spiraglio per gli ex dipendenti di Eurofidi che con le loro professionalità potrebbero trovare una ricollocazione presso Finpiemonte o in altre partecipate regionali e comunali, come ipotizzato inizialmente dalla stessa De Santis.
Nessuna novità sul fronte degli ex dipendenti Eurofidi che lavorano fuori regione: ad oggi nessuna delle manifestazioni di interesse riportate dai liquidatori si è ancora tradotta in una proposta concreta. Quindi, a conti fatti, dei 220 dipendenti del Confidi al momento della messa in liquidazione, le ricollocazioni previste all’interno della procedura di licenziamento, sembra siano 20, appena il 9%. Un risultato che, se confermato, sarebbe veramente deludente se confrontato con l’impegno inizialmente garantito dalla Giunta Chiamparino.