Attualità - 01 aprile 2017, 15:10

"Dopo di Noi", a Chivasso una struttura per disabili psichici senza genitori

Il Comune ha concesso in comodato d'uso il terreno su cui sorgerà la struttura all'associazione Il Sorriso

Il Comune di Chivasso concede in comodato d’uso per 99 anni all’Associazione Il Sorriso il terreno comunale situato accanto alla nuova sede della Polizia Stradale, in via Alcide De Gasperi, dietro l'ipermercato Coop. Lo ha deciso all'unanimità il Consiglio comunale riunitosi lunedì scorso. Su questo sarà realizzata una struttura che ospiterà il progetto chivassese «Dopo di Noi», in applicazione dell’omonima legge del giugno 2016 che prevede disposizioni in materia di assistenza in favore delle persone con disabilità grave prive del sostegno famigliare. Da anni l’associazione Il Sorriso fondata da Rosa Pecora, ora presieduta da Giovanni Pivato, si occupa di questo problema ed è formata quasi interamente da genitori che hanno figli con disabilità psichica e intellettiva. L’associazione, che ha attualmente in gestione l’ex scuola di Montegiove dove svolge attività di intrattenimento prevalentemente nei weekend, ha fatto richiesta al Comune di uno spazio che consenta loro di portare in Regione Piemonte una domanda ai finanziamenti stanziati dallo Stato alle regioni. Il terreno, situato in via Borsellino su una superficie di 1900 metri quadrati, nella zona Coop in prossimità della sede della Polizia Stradale, viene dunque dato in comodato d’uso per 99 anni a Il Sorriso, con la clausola che se il progetto non dovesse diventare operativo entro 5 anni tale terreno rientrerebbe nelle disponibilità del Comune. L’associazione richiederà alla Regione un finanziamento per realizzare una piccola struttura, di 5+5 posti, come viene indicato dalla legge. «Ci siamo presi l’impegno di favorire questa struttura – commenta l’assessore alle Politiche Sociali Annalisa De Col – perché ritenevamo importante affrontare il problema dei portatori di disabilità intellettive che, superata la fase dell’infanzia, spesso si ritrovano senza più genitori o con genitori troppo anziani per potersi occupare adeguatamente di loro».

Flavio Giuliano