Attualità - 05 aprile 2017, 07:44

La personale di Andrea Zanninello alla Mirafiori Galerie del Motor Village di Torino (fotogallery)

Dal 6 al 30 aprile in esposizione la rassegna "persone e personaggi"

La personale di Andrea Zanninello alla Mirafiori Galerie del Motor Village di Torino (fotogallery)

Dal 6 al 30 aprile, alla Mirafiori Galerie, lo spazio permanente dedicato all’arte contemporanea e parte integrante del Mirafiori Motor Village di Torino, si terrà la personale intitolata “Persone e personaggi” del torinese Andrea Zanninello .

In mostra, 18 opere che ritraggono non solo artisti e personaggi noti – da Marylin Monroe a Robert De Niro, dall’illusionista Harry Houdini a Roberto Benigni, da Michael Jackson a Johnny Cash – ma anche persone che fanno parte della vita dell’artista stesso. Tra di esse, pure un suo divertente e ironico autoritratto.

Le radici del suo talento giungono da lontano: “Da piccolo, ho sempre visto mio padre effettuare disegni tecnici e anche mia madre, per aiutarmi a studiare, disegnava spesso delle figure che mi fossero d’aiuto nella comprensione. Osservavo con curiosità le enciclopedie illustrate e, quindi, così attratto, ho iniziato, piano piano, a destreggiarmi nel disegno. Da bambino, però, non avevo voglia di colorare: solo con il tempo, quando ho iniziato a capire che il disegno fosse la mia passione, ho deciso di trasferire le opere su tela, di iniziare a usare i colori e di provare a farmi conoscere, nonostante fossi nato e cresciuto in una piccola cittadina di periferia e i miei genitori mi invitassero a non sognare, suggerendo che il mio futuro dovesse essere un altro”.

Andrea perciò ha frequentato l’Istituto tecnico industriale di Elettronica di Orbassano. Una volta concluso quest’ultimo, ha svolto l’IFTS di Reti Informatiche, per poi iscriversi a Giurisprudenza, poiché ancora indeciso sulla strada da percorrere: indirizzi, dunque, ben lontani dalla passione originaria, che sono stati, però, utili ai fini della sua crescita personale. Tuttavia, l’artista è sempre stato circondato da persone con il suo medesimo interesse, che lo hanno spronato a seguire la sua vocazione.

Predisposizione che ha trovato un primo sbocco concreto nell’iscrizione, relativamente recente, all’Accademia delle Belle Arti di Torino, luogo in cui Andrea trova anche un “pigmalione”: un professore che ha riconosciuto le sue potenzialità, sebbene contrastandolo inizialmente, e che, per primo, ha portato una sua piccola opera (“un quadretto dalla grandezza di una cartolina”) in esposizione, proprio al Motor Village, “tra quadri immensi di persone che avevano già concluso l’Accademia o che stavano per terminarla: in confronto, mi sentivo un pivellino”. Il suo quadro è stato posto sul battitacco, in una zona, quindi, marginale e poco in vista.

Posizione che, però, non ha impedito al gallerista di notare la sua bravura; egli, infatti, “passava tutti i giorni in quel luogo e, sempre, il suo sguardo veniva attratto dal dipinto, credendo che il cane raffigurato fosse vero: egli ne possedeva uno della stessa razza”. Da qui, l’occasione di esporre i propri lavori alla Mirafiori Galerie.

Andrea, quindi, è un autodidatta, che ha perfezionato le sue tecniche autonomamente, spinto soltanto dal forte trasporto per l’arte che lo caratterizza. Al Motor Village porta, infatti, una sorta di "evoluzione della mia pittura: agli esordi, personaggi ricercati, anche a livello storico, persone di ‘valore’, fuori dalle righe, quadri che, dunque, potrebbero essere definiti ‘accademici’. Successivamente, però, ho iniziato a provare a non stare più dentro i contorni, a tentare di infondere qualche espressione in più alle mie opere, a ritrarre, sostanzialmente, persone della mia vita: mio cugino, una ragazza dell’Accademia, amici, dando ai dipinti toni sempre differenti".

"Ora, tuttavia, sono tornato alle origini, ossia all’olio in bianco e nero (come quando, da piccolo, non amavo colorare), gradazioni che ritengo eleganti e che apprezzo molto. In ogni caso, tuttavia, e in ogni tipo di lavorazione che eseguo, mi piace trasmettere ciò che sento nel modo più verosimile, intenso e diretto possibile". Da una pittura figurativa e iperrealistica si giunge, quindi, a una gestualità istintiva e maggiormente astratta.

“Mi auguro che l’esposizione al Motor Village sia un trampolino di lancio, che mi consenta di affacciarmi concretamente su questo mondo e di iniziare a farmi conoscere un po’ dal pubblico. Sono curioso di vedere come reagiranno le persone, ma soprattutto gli insegnanti e i compagni di Accademia che saranno presenti: tutte le critiche mi serviranno per capire e per crescere sempre di più. Ho bisogno di superare questo piccolo gradino per raggiungere un successo, innanzitutto personale, che mi permetta di dedicarmi interamente alla pittura, la mia strada, estraniandomi dal mondo circostante”.

In mostra, non solo olio su tela e pastello, ma anche opere realizzate tramite l’aerografia, nonostante, sottolinea, “la pittura mi venga più istintiva: ciò mi consente di calibrare i miei tempi e, soprattutto, di assecondarli”.

Roberta Scalise

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