Torna a rivivere la bocciofila Madonna del Pilone. Oggi è infatti stata riaperta ufficialmente la struttura, dopo cinque anni di fermo. L’edificio, affacciato sul lungo Po, venne chiuso nel 2012 per lavori di ristrutturazione. Interventi che sarebbero dovuti durare solo sei mesi, ma che per una serie di sfortunati eventi si sono conclusi solo l’anno scorso.
Completate le pratiche burocratiche, oggi c’è stato il taglio ufficiale del nastro, al quale hanno preso parte decine di personalità del mondo sportivo ed istituzionale torinese, dall’ex sindaco Valentino Castellani, agli assessori comunali e regionali allo sport Roberto Finardi e Giovanni Maria Ferraris. Presenti anche l’esponente della giunta Appendino Sergio Rolando, il consigliere Silvio Magliano, l’assessore regionale Gianna Pentenero e l’ex assessore Sante Bajardi.
La storia della bocciofila Madonna del Pilone inizia da lontano. Il Gruppo Bocciofilo nasce nel 1922, ma originariamente aveva la sua sede in corso Casale. Nel 1946 si trasferì in viale Michelotti 102, in una struttura comunale all’epoca usata come sala riunioni.
“Sono molto contento”, ha commentato l’assessore allo sport Finardi, “di far rivivere questa struttura. Chiamarla solo bocciofila è riduttivo: sono luoghi di incontro e di presidio del territorio”.
“Dopo un lungo periodo di gestazione”, ha commentato il Presidente della Circoscrizione 7 Luca Deri,” abbiamo riaperto uno spazio sociale e di solidarietà”. “La bocciofila Madonna del Pilone ha dato tanto alla città”, ha sottolineato l’assessore regionale Ferraris.
Sulle bocciofile, così come sugli stabilimenti balneari e i posti del mercato, pende la spada di Damocle della Bolkestein, che prevede che le licenze siano riassegnate con gare pubbliche dal maggio 2017.
“Questa sede”, ha commentato il Presidente Sergio Moriondo, “è una nuova partenza. Purtroppo, a causa della direttiva europea, questa storia lunga 95 rischia di interrompersi. Chiediamo alle autorità di non lasciarci soli: a Madonna del Pilone vogliamo diventare un riferimento per il quartiere”. Sui campi di questa storica istituzione hanno giocato vere star delle bocce come Pinin Corno, che era solito giocare con la camicia abbottonata
“Credo che questi presidi del territorio”, ha commentato l’ex sindaco Valentino Castellani, “siano molto importanti. Una comunità si perde se non si ritrova in luoghi come questo”.
“E’ bello veder rinascere un luogo cosi, che è fatto di persone. E’ uno spazio dove potersi ritrovare e sentirsi meno soli”, ha concluso il consigliere Silvio Magliano.