Eventi - 11 aprile 2017, 12:00

Avigliana, incontro con Moni Ovadia al Valsusa FilmFest

Mercoledi 12 aprile 2017, alle ore 21, presso il Teatro Eugenio Fassino, Via IV Novembre 19

Prosegue l’intensa XXI edizione del Valsusa Filmfest, festival poliartistico sui temi del recupero della memoria storica e della difesa dell'ambiente che da 21 anni anima un territorio aperto all'incontro e al confronto culturale che in questa edizione si svolge in 12 comuni della Valle di Susa - Almese, Avigliana, Bardonecchia, Bussoleno, Chiusa San Michele, Condove, Mattie, Meana di Susa, Oulx, Susa, Venaus e Villar Focchiardo – oltre che a Torino.

Il 12 aprile al Teatro Fassino di Avigliana è in programma un incontro con “Moni Ovadia” in un evento intitolato “Parole e musica in libertà Rom e Gagé” insieme ai musicisti Paolo Rocca, Albert Florian Mihai, Marian Serban, Petrica Namol e con partecipazione dei Black Fabula, gruppo teatrale composto da richiedenti asilo africani e curato della compagnia Fabula Rasa.

Moni Ovadia, noto attore teatrale, drammaturgo, scrittore, compositore e cantante racconterà con passione l’impegno di una vita, artistica e personale, nella quale la radice ebraica si è trasformata in canto per la comprensione e l’uguaglianza fra i popoli.

L’evento viene organizzato in collaborazione e con il patrocinio del Comune di Avigliana.

“Moni Ovadia” è nato a Plovdiv, in Bulgaria, e si trasferì quasi subito con la famiglia a Milano. La sua è una famiglia di ascendenza ebraica sefardita, ma di fatto impiantata da molti anni in ambiente di cultura yiddish e mitteleuropea. Questa circostanza ha influenzato profondamente tutta la sua opera di uomo e di artista, dedito costantemente al recupero e alla rielaborazione del patrimonio artistico, letterario, religioso e musicale degli ebrei dell'Europa orientale. Si laurea in Scienze Politiche all'Università Statale di Milano. Contemporaneamente al suo percorso accademico muove i primi passi artistici sotto la guida di Roberto Leydi, con cui inizia la sua carriera di cantante e musicista nel Gruppo dell'Almanacco Popolare, guidato da Sandra Mantovani. Nei primi anni settanta è fondatore del Gruppo Folk Internazionale, poi Ensemble Havadià, dove suona il violino, la chitarra e la tromba, con il quale realizza gli album Festa Popolare, Daloy Polizei, Il Nonno di Jonny, Le Mille e una Notte e (già con il nome di Ensemble Havadià) Ensemble Havadià e Specchi. Suonando questo nuovo (per l'epoca) genere musicale, che oggi potremmo definire folk-progressivo, gira i maggiori festival europei di musica folk. Insieme agli Stormy Six anima la cooperativa l'Orchestra, primo esempio di etichetta indipendente italiana.

I “Black Fabula”  sono dieci  ragazzi africani provenienti da Mali, Costa D’Avorio, Guinea e Gahana ed i loro nomi sono: Sinna Jallow, Moussa Keita, Moussa N. Keita, Moussa Konatè, Al Hassane Kone, Siaka Doumbia, Salif Sanjare, Seidou Sako, Sisoko Thiekoro e Issa Traore’.

Dopo un solo mese dal loro arrivo  nella città di Almese ad aprile del 2015, hanno cominciato un laboratorio teatrale ed uno di pittura  proposti e diretti da Beppe Gromi della compagnia Fabula Rasa.

Dopo alcuni mesi di intenso lavoro si è consolidata l’identità del gruppo con il nome “Black Fabula”  dando vita ad una mostra e allo spettacolo “Dove cielo tocca mare” che ha debuttato nel gennaio del 2016 e che è stato ripoposto il 29 ottobre scorso al Teatro Magnetto di Almese nel contesto della Rassegna Camaleontika dopo una decina di repliche e in una nuova e emozionante versione.

C.S.