Eventi - 14 aprile 2017, 11:53

Il 20 aprile a Torino lo spettacolo teatrale "Resistere per sempre"

Alle ore 21 presso il centro sociale comunità ebraica in piazzetta Primo Levi. Un evento promosso e prodotto dall'ANPI Cuneo e dal consiglio regionale del Piemonte

Atto unico in cinque scene nelle forme del teatro popolare. Uno spettacolo di poesia, sentimenti, storia, musica popolare e tradizionale dedicato alla Resistenza, ai suoi alti valori che hanno al culmine la conquista della libertà. La fine degli orrori della dittatura e della guerra, la speranza nella pace e nel futuro.

Uno spettacolo realizzato in occasione del 70esimo della Liberazione nel 2015. Ideazione e organizzazione di Ornella Giordano, testi e regia di Beppe Valperga. Tra i protagonisti la poetessa cuneese Ornella Giordano e l'attrice bovesana Nicole Ninotto, già unite nell'interpretazione dei loro precedenti spettacoli teatrali  ”Franca  Rame  aveva  un  vestito  rosso”  e  “Filo  spinato  e  scarpe  rosse”. Torinesi tutti gli altri protagonisti.

La storia si svolge all'interno di un'osteria, una piola come tante, con il bancone della mescita, arredi essenziali, una finestra sul mondo di fuori, una radio accesa che trasmette scarne notizie e soprattutto musica popolare, simbolica colonna sonora del tempo che passa. La voce del Narratore introduce ogni scena e la poetessa recita i suoi versi, sentimenti e storia  tratti dal libro di cui è autrice “Il buio prima della libertà”. Dietro il bancone l'oste tace, figura immutabile, asciuga i bicchieri, ordina le bottiglie, versa qualche bevanda.

A un tavolo siedono una donna e un uomo, mimi ballerini, coppia simbolica unita dall'affetto, dall'amore, dalla voglia di vivere, di sopravvivere alla tragedia che passa su di loro, che schiaccia la gente, quella che non ha voce.

La coppia balla al suono di musiche popolari o tradizionali, balla con l'energia di chi non si arrende, non vuole più subire. Luci e rumori sottolineano gli eventi, si fanno sentire le bombe, gli spari, la vita.

I visi dell'oste, dei ballerini, sono lo specchio dei loro sentimenti. Paura, speranza,

incertezza, dignità, rabbia e molto altro ancora si disegnano sui loro volti, si esprimono nei loro gesti. Sensazioni, stimoli, suggestioni rivolti a chi guarda e ascolta, perchè si avvicini a ciò che loro stanno vivendo e interpretando, alla drammatica tragedia vissuta dal popolo in quegli anni cruciali del Novecento, che hanno segnato in modo indelebile l'Italia, l'Europa e il mondo intero.

Chiude lo spettacolo La Speranza, voce e canto di libertà  per un mondo migliore.

c.s.