Economia e lavoro - 27 aprile 2017, 11:01

Un terzo delle imprese torinesi non capisce il linguaggio delle banche, ma cresce la fiducia

È questo il dato più eclatante che emerge dai dati del primo Trimestre 2017 di Ascom Confcommercio Torino e provincia e Format Research

Cresce la fiducia delle imprese torinesi, anche se una su tre non capisce il linguaggio delle banche. È questo il dato più eclatante che emerge dai dati del primo Trimestre 2017 di Ascom Confcommercio Torino e provincia e Format Research. 

Il clima di fiducia delle imprese trova riscontro nel giudizio sul livello dei ricavi, che sono in aumento, così come i prezzi praticati dai fornitori. Se da un lato resta stabile l'occupazione, dall'altro migliorano i tempi di pagamento da parte dei clienti. Resta preoccupante in quest'ultimo ambito la situazione delle microimprese, che sono più in difficoltà nel riuscire a farsi pagare.

Un'azienda su tre si trova in difficoltà nel comprendere il linguaggio delle banche. Cifra che sale al 71% per quelle di dimensione più piccola. In generale oltre il 55% delle imprese gradirebbe l'erogazione di micro finanziamenti (fino a 50 mila euro) da parte del Confidi ed oltre il 40% apprezzerebbe un supporto in termini di fideiussioni commerciali e investimenti.

"L'aumento di fiducia" commenta Maria Luisa Coppa, presidente Ascom Torino, "è un segnale in contro-tendenza rispetto agli anni scorsi". "É importante", prosegue, " che le imprese recuperino fiducia in sé stessa. Questo nonostante un contesto esterno difficile, dove i consumi non sono ripartiti. Un ulteriore passo per aumentare la fiducia sarebbe la conferma che l'aumento dell'IVA non ci sarà quest'anno e nei prossimi".

Cinzia Gatti