Attualità - 06 maggio 2017, 16:52

Lavoro, Chiamparino: "Non conta solo laurea, ma anche mani intelligenti"

Il Presidente della Regione Piemonte ha parlato di lavoro e temi economici nel suo intervento durante "Il bello dell'Italia", l'incontro organizzato dal Corriere della Sera

"Se vai alla Michelin, o in altre realtà che io in Piemonte spesso visito, li vedi i giovani che lavorano, che montano...non è solo l'essere laureato che conta, sono le mani intelligenti". Per Sergio Chiamparino, governatore del Piemonte, non è vero che tutti i giovani non lavorano, non è vero che per trovare un posto serve la laurea. Lo ha detto oggi al grattacielo di Intesa Sanpaolo, durante un'intervista di Antonio Polito, vicedirettore del Corriere della sera, all'iniziativa "Il bello dell'Italia". 

"Qualche tempo fa - ha ricordato Chiamparino come esempio di realtà virtuose - ho inaugrato la Ttt a Barge, aprivano un nuovo centro di ricerca su pastiglie per i freni. Il lavoro non è scomparso. Poi certo c'è l'altro discorso, quello dell'economia dei servizi che cresce. E' un’economia a basso valore aggiunto e con un lavoro meno qualificato e meno stabile e qui ci sono gli outlet, con il problema degli orari, le pulizie, Uber, chi porta la pizza, è un tema che abbiamo sottovalutato ma anche il sindacato all’inizio".

"Perché non si pensa - ha domandato Chiamparino - a un salario minimo garantito per legge, prima che un reddito di cittadinanza? I sindacati qui sono piu deboli, nel mondo dove prendi 7 euro lorde all’ora, ed ecco che serve un sostegno legislativo". Chiamparino, durante l'intervista, ha spiegato come governare una Regione sia molto diverso dal fare il primo cittadino. "Il sindaco - ha precisato - ti dà la possibilita di intervento diretto maggiore, qundo facevo i sabati mattina per esempio, durante gli incontri coi cittadini, mi segnalavano che i cassonetti erano posizionati male, e intervenivi subito. Adesso gli interlocutori sono sindaci, imprese e portatori di interessi". 

Sulle Regioni, ha poi puntualizzato Chiamparino, "è sbagliato affrontare il tema delle riforme costituzionali sotto la spinta di ondate di opinione pubblica, bisognerebbe fare una riflessione piu profonda e non fare una riforma che le abolisca prima di un referendum costituzionale. Le Regioni sono interlocutori fondamentali dell'Unione europea, è sbagliato abolirle, bisognerebbe però aprire un capitolo su quelle a statuto speciale".

Il Governatore del Piemonte ha anche ricordato l'inizio della sua carriera. "Ho iniziato come ricercatore - ha svelato - con una tesi sulla curva di Philips, la relazione econometrica tra andamento disoccupazione e dei prezzi, dal Dopoguerra agli anni '70 col professor Bruno Contini e col massimo dei voti. Mentre facevo l’assegnista, cambiarono le giunte nel '75 e fui chiamato come esperto, figuratevi voi, per viceresponsabile della programmazione regionale in Piemonte. Alla fine, nessuno sfugge al proprio destino".

Elisa Sola