L’Iraq Museum di Baghdad, non solo per gli archeologi, è un luogo unico al mondo. È una finestra sul passato della Mesopotamia e sulla storia dell’uomo, testimoniata da una straordinaria varietà di manufatti che vanno dalle epoche più remote fino al periodo ottomano.
Dopo il saccheggio del 2003 e dopo lunghi anni di chiusura al pubblico, nel 2015 le autorità iraqene hanno riaperto le sue porte ai visitatori. Il merito di questo “ritorno alla vita” del museo si deve anche agli interventi italiani, coordinati dal Centro Ricerche Archeologiche e Scavi di Torino per il Medio Oriente e l’Asia, che hanno riqualificato e reso più funzionali le sale del piano terreno dell’edificio.
È un segnale forte, esito tangibile di una collaborazione attiva da oltre cinquant’anni, che intende affermare l’importanza della Storia e la necessità di proteggere il patrimonio culturale anche e soprattutto a fronte delle dissennate distruzioni contro il passato.
Al dibattito intervengono: Carlo Lippolis, Presidente del Centro Ricerche Archeologiche e Scavi di Torino per il Medio Oriente e l’Asia, e Roberta Menegazzi, Archeologa. Introduce: Riccardo Passoni, Vice-Direttore GAM