Economia e lavoro - 26 maggio 2017, 12:38

Centro Internazionale di formazione dell'ILO di Torino

Ogni anno 45 milioni di euro di ricadute economiche

Presentati oggi al Centro internazionale di formazione dell’ILO i risultati dell’indagine sugli impatti economici del campus sul territorio. L’analisi rientra nell’ampia serie di valutazioni realizzate per conto della Camera di commercio dalla Fondazione Fitzcarraldo, nell'ambito delle attività dell'Osservatorio Culturale del Piemonte. Alla presentazione ha partecipato anche la Sindaca di Torino, Chiara Appendino.

“Spesso dimentichiamo che con il Centro c’è a Torino un esempio di eccellenza di formazione, che porta persone da tutto il mondo a vivere e imparare in comunità, in un ambiente internazionale stimolante – ha commentato Vincenzo Ilotte, Presidente della Camera di commercio di Torino. – Per questo abbiamo voluto calcolare quanto impatta sulla città il campus, vero centro di condivisione delle conoscenze del sistema delle Nazioni Unite, unico in Europa. Ne è emerso un totale complessivo di oltre 45,1 milioni di euro tra ricadute dirette, indirette e turistiche.”

 

Come sottolineato da Luigi Buson del Centro internazionale di formazione: “La collaborazione fra Torino e il Centro è da sempre intensa – non solo dal punto di vista economico – ed efficace. Forse non è stata altrettanto visibile perché la nostra organizzazione internazionale e la città condividono un carattere di riservatezza e di sobrietà. Sperimentiamo però ancora oggi, ogni giorno, quanto sia stato lungimirante e generoso il progetto di coloro – soggetti pubblici e privati - che hanno voluto con grande forza oltre cinquant’anni fa la nascita di un campus ONU a Torino.”  

 

I principali dati dell’indagine e la ricaduta economica

Dotato di strutture d'accoglienza molto moderne e impianti all'avanguardia per la formazione, il campus torinese rappresenta la collocazione ideale al centro dell'Europa per permettere visite di studio adeguate, con un raggio di azione mondiale e un ambito di formazione multiculturale.

Dal bilancio annuale emerge un dato generale di circa 39,8 milioni di euro, che deriva per il 67% da attività di formazione e per il 33% dai contributi dell’International Labour Organization di Ginevra, del Governo Italiano e della Città di Torino che mette a disposizione gli edifici che costituiscono il campus.

I 172 impiegati (70 sono stranieri) lavorano per la formazione dei 4.600 ospiti, provenienti da 177 Paesi, che partecipano ai corsi residenziali organizzati nel campus di Torino. Altri 1.680 ospiti stranieri frequentano il campus grazie ad altre organizzazioni internazionali (UNICRI, UNSSC…).

Per quanto riguarda la ricaduta economica diretta generata dalla presenza e dall’attività del Centro, l’indagine ha evidenziato due macro-sezioni: le ricadute derivate dalla gestione ordinaria dalla sede e dalle attività, pari a 7.763.940 euro, e quanto riconducibile alla residenza in Torino della maggior parte dello staff interno, pari a 14,5 milioni di euro, per un totale di 22.263.940 euro.

Sono stati poi calcolati gli effetti indiretti e indotti generati dalle attività del Centro a partire da ciascun macro-aggregato di spesa (utenze, organizzazione, spese partecipanti, servizi vari, ecc.) per un totale di 21.401.150 euro.

Infine, è stata calcolata la ricaduta turistica: la spesa prodotta dagli ospiti che risiedono o non risiedono al campus (pernottamenti, vitto, taxi, ecc.) è pari a 1.477.985 euro.

La ricaduta economica complessiva annuale è quindi pari a 45.143.075 euro.

Partendo poi dagli ospiti stranieri presenti è possibile individuare quattro nazioni su cui poter individuare sinergie comuni al Centro internazionale di formazione dell’ILO, alla Camera di commercio e alla Città di Torino: Francia, Russia, Cina, Brasile.

 

Le aspettative del Centro

È necessario avviare un processo che permetta di aggregare, con la stessa lungimiranza degli anni ‘60, attori diversi del territorio, disponibili a ragionare in termini strategici, partendo dalla necessità di una manutenzione straordinaria delle infrastrutture, che in otto-dieci anni potrebbero essere completamente funzionali per i successivi cinquanta, raggiungendo gli obiettivi dell’ “Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile” dell’ILO.

 

Il Centro internazionale di formazione dell’ILO

Il Centro è stato fondato nel 1964 a Torino come istituto di perfezionamento professionale dall’International Labour Organization, in collaborazione con il Governo italiano. Da allora, il Centro si è trasformato a poco a poco in un polo di perfezionamento e specializzazione: i corsi si svolgono a Torino, nei Paesi di provenienza dei partecipanti, oppure online, per rafforzare le risorse umane e le competenze istituzionali, impegnandosi nel raggiungimento dell’obiettivo dell’ILO di un lavoro dignitoso per tutti. La formazione è offerta in diverse lingue, in un'ottica interdisciplinare, e con un'attenzione costante per le questioni di genere.

Il Centro è destinato ad accogliere le conferenze, i seminari, i laboratori e gli eventi multimediali organizzati dal Sistema delle Nazioni Unite e da altre istituzioni, in 30 aule con una capienza da 20 a 350 posti. È un’istituzione unica, che vanta sia un patrimonio di competenze in materia di impiego, mercato del lavoro, valorizzazione delle risorse umane e potenziamento delle capacità, sia una conoscenza approfondita delle condizioni sociali, economiche e culturali proprie dei diversi Paesi.

Avvalendosi di uno stretto legame con l'ILO e il sistema delle Nazioni unite, offre una rete mondiale di istituzioni partner ed esperti del settore. A Torino poi, tutti i servizi di accoglienza vengono proposti al fine di garantire un piacevole soggiorno, includendo eventi culturali e sociali proposti la sera o durante il fine settimana.

c.s.