Eventi - 29 maggio 2017, 08:00

"La costruzione delle Alpi": De Rossi presenta il suo ultimo libro a Pomaretto

Lunedì alle 21

Antonio De Rossi, Architetto, docente universitario e fondatore dell'Istituto di Architettura montana del Politecnico di Torino, presenterà a Pomaretto  nella serata di lunedì 29 maggio alle ore 21 (sala del Teatro Valdese), il suo ultimo libro "La costruzione delle Alpi" (Donzelli Editore). La serata è organizzata all'interno del festival "MontagnaLive Pomaretto" ed è promossa dall'Amministrazione comunale con il supporto e il patrocinio Uncem. L'incontro sarà introdotto dal sindaco Danilo Breusa, in un territorio che sta facendo del paesaggio e del recupero edilizio di borghi e contrade il perno dell'azione amministrativa.

Il grande affresco di Antonio De Rossi su La costruzione delle Alpi, iniziato con la pubblicazione del volume Immagini e scenari del pittoresco alpino (1773-1914), trova pieno compimento nel nuovo volume dedicato al modernismo alpino (1917-2017). L’opera rappresenta un inedito sguardo sull’universo delle Alpi, indagato nel suo emergere come autonomo soggetto di storia e inteso come l’insieme delle sue componenti materiali e simboliche, delle sue "trasformazioni" e delle sue "rappresentazioni" nel corso di un processo che dal Settecento giunge fino a oggi. Lo spazio montano è analizzato a partire dai due fenomeni che ne hanno occupato la scena durante il Novecento: da un lato, l’esplosione del turismo, con i suoi processi di infrastrutturazione e urbanizzazione, con l’invenzione delle stazioni invernali e dell’architettura moderna alpina, con il consumo sciistico e automobilistico della montagna e la nuova idea di salute e di organizzazione del tempo libero; dall’altro, lo spopolamento, con la dissoluzione dei modi di vivere storici e l’abbandono delle aree vallive, e con il tentativo di determinare nuove funzioni e progettualità. Percorsi che interessano anche le Valli Pinerolese, in particolare la Valle Chisone che ha il suo emblema nel Colle del Sestriere. Al centro della scena, nella fase ascendente, l’immagine e le pratiche di quello che l’autore definisce il modernismo alpino, con la creazione di una nuova e inedita civilizzazione d’alta quota, strettamente connessa alle città fordiste della pianura, che appare configurarsi come una declinazione specifica, a partire da un luogo estremo, dei topoi della modernità. Alla fine degli anni settanta del Novecento, il modernismo conoscerà la sua fase discendente, portatrice di una crisi profonda e di una radicale rimodulazione, con l’emergere di nuove sensibilità ambientali e di una diversa idea della montagna, che porrà al centro il tema della sua patrimonializzazione.

c.s.