Doveva essere una notte di calcio, di passione da vivere insieme agli altri, ma è finito peggio di quanto si potesse immaginare alla vigilia, non solo con la delusione e le lacrime per la sconfitta, ma la paura e il sangue per qualcosa di incomprensibile che ha scatenato un fuggi fuggi generale.
Eppure la serata era iniziata con l'entusiasmo in piazza San Carlo, piena per la nona finale di Champions League della Juventus già nelle prime ore del pomeriggio. Il calcio d’inizio era fissato per le 20 e 45, ma sin dal mattino la gente ha iniziato a riempire la piazza con bandiere e trombette. Il morale dei tifosi bianconeri era alle stelle e si respirava il profumo dei grandi eventi. Il pronostico dei presenti in piazza era sempre lo stesso: questa sera vinciamo noi. La piazza alle ore 19 era piena e tutti i presenti non stavano nella pelle, in attesa soltanto del fischio d’inizio, di sostenere Buffon e compagni.
Quando l’arbitro Brych ha dato il via alla gara, il boato dei presenti è stato fortissimo e durante i primi minuti si sono innalzati diversi cori per la Juventus, partita subito all'attacco. Ma al ventesimo Ronaldo ha zittito tutti insaccando il primo gol. La folla ha subito il colpo, per qualche minuto nessuno ha cantato e si sono viste meno bandiere sventolare. L’entusiasmo si è però riacceso poco dopo quando Mandzukic si è inventato il gol più bello della competizione, riportando il risultato in parità. Il primo tempo si è chiuso così 1-1 e durante l’intervallo è stata ancora tanta la fiducia nel popolo Juventino. L’inizio della seconda frazione ha visto però i bianconeri chiusi nella propria metà campo e il Real Madrid in pieno controllo del match. La Juve non è riuscita ad alzare il proprio baricentro ed al sessantesimo Casemiro ha siglato il raddoppio, mentre tre minuti più tardi Ronaldo ha chiuso i giochi.
Per i tifosi juventini il terzo gol è stato una mazzata, il silenzio è sceso tra la gente, ma il momento peggiore doveva ancora venire. Attorno al settantesimo si è scatenato il panico in piazza San Carlo, forse un allarme bomba oppure degli spari hanno scatenato il finimondo e la folla ha iniziato a correre verso i cinque varchi di accesso. Impossibile seguire gli ultimi minuti dalla piazza, svuotata in breve tempo tra spinte urla e paura, con tifosi fuggiti perdendo borse, sciarpe, giacche, scarpe e telefoni.
Quella che sembrava destinata a essere una serata da sogno, si è trasformata in un incubo più grande rispetto alla sconfitta del campo. Chi scrive è stato costretto a scappare come tutti, inconsapevole di quanto accaduto, spaventato come tutti. Dovevo documentare la festa o la delusione per una partita di calcio, mi sono trovato protagonista di altro. Per fotuna non di una tragedia, ma è mancato poco.