A Torino l'azzardo si combatte anche con la cultura. In una realtà dove i regolamenti su slot ed azzardo tendono a non essere molto restrittivi le iniziative contro la ludopatia sono demandate al terzo settore o a chi volontariamente affronta il problema.
Un problema particolare e profondo che sembra radicarsi anche sotto la Mole, infatti specie nelle aree di periferia inizia a crescere la febbre da gioco, la mancanza di lavoro, le scarse occasioni di socialità hanno fatto radicare l'opzione gioco ed infatti da tempo specie nella cintura torinese è un fiorir di sale da gioco e di circoli con tante slot tra le più differenti eppure c'è chi questo fenomeno vuole combatterlo. Tante sono le realtà del Terzo Settore impegnate in prima linea e da qualche tempo esiste persino un libro.
Scritto da Claudio Secci e Eva Muzzupappa, Edizioni della Goccia è un testo che affronta il problema a due voci e sotto due punti di vista differenti.
Un lavoro narrativo interessante ed intrigante tanto da essere diventato molto amato in città: “Solo se Puoi” .
A Torino da tempo il gioco è cambiato, ci si sta spostando verso il digitale che a quanto pare non dà dipendenze.
In città da tempo si apprezzano le opportunità offerte con il codice promoter su starcasino, si possono provare diversi giochi investendo pochissimo. Un modo differente di fare marketing coinvolgente.
Giocare digitale sembra essere la nuova passione, a differenza del gioco fisico parrebbe che questa passione non faccia cadere in ludopatia. Sarà mai vero? Difficile a dirsi con certezza, fatto sta che per ora nessuno di coloro che è in cura o ha dimostrato disagi causati dal gambling ha mai affermato di aver passato ore giocando in rete.
A Torino comunque non c'è un vero e proprio stato d'allarme, la ludopatia e sottocontrollo e la crescita del digitale è in tendenza con i dati nazionali e, anche in città un po' come in tutte le altre realtà piemontesi ci si organizza per educare al gioco sano e consapevole in particolare per quanto riguarda le scommesse sportive.
Un esempio interessante che sembra poter essere a breve clonato in città è quello dei circoli dei giocatori anonimi, simili a quelli degli alcolisti.
Un dei primi esempi arriva da Ivrea dove un circolo di Giocatori Anonimi si è inserito benissimo in città ed ha creato una associazione di mutuo aiuto nata per aiutare le persone con problemi di gioco compulsivo.
Un modo interessante per affrontare la patologia, infatti questo genere si sostegno non prevede né iscrizione, né quote, nulla, è totalmente gratuito. In città ci sarebbero pronti ben 4 gruppi del genere, un interessante modo di provare a porre freno alla ludopatia.