Attualità - 11 luglio 2017, 15:37

L’Università di Torino apre il Wi-Fi ai cittadini: bastano le credenziali SPID

L’Agenzia Italia Digitale, dal 2016, ha attivato SPID, sistema per accedere online ai servizi della Pubblica amministrazione. Da oggi funziona anche per il Wi-Fi dell’Ateneo torinese

SPID è un sistema pubblico per la gestione dell’identità digitale, attivato dall’Agenzia Italia Digitale, che consente, da un anno circa, di accedere a diversi servizi offerti dalla Pubblica amministrazione semplicemente con nome utente e password. Da oggi, il servizio coinvolge anche l’Università di Torino, che con le credenziali di SPID garantisce ora l’accesso alla propria rete Wi-Fi. 
"Per i cittadini - ha commentato il Rettore, Gianmaria Ajani - il servizio diventa quindi più efficiente".

Una vera rivoluzione, che apre quindi i propri 1200 access point, presenti a Torino e in tutte le sedi distaccate in altre città del Piemonte, a tutti i possessori di credenziali SPID, cioè potenzialmente tutti i cittadini italiani maggiorenni. È sufficiente iscriversi sul portale di SPID (www.spid.gov.it), inserire i propri dati personali, i recapiti e ottenere quindi nome utente e password che, oltre a garantire la gestione di numerose attività dal computer di casa o dallo smartphone, possono permettere l’accesso anche alla rete Wi-Fi dell’Ateneo torinese.

“L’Ateneo si apre a tutto il territorio – ha commentato Loredana Segreto, direttore generale dell’Università di Torino – e diventa una casa accessibile a tutti. Ad esempio agli studenti di altre città o ai visiting professor”. SPID, peraltro, è già utilizzato in diverse città italiane, quello torinese è il primo Ateneo di grosse dimensioni che aderisce al servizio.
“Abbiamo acceso una nuova rete che si chiama Spid-WiFi”, ha spiegato Angelo Saccà, direttore dei sistemi informativi dell’Università di Torino. L’obiettivo è avere, potenzialmente, una rete unica su scala nazionale, con lo stesso nome, accessibile con le stesse credenziali su tutto il territorio. “L’operazione non è banale – ha sottolineato Saccà – ma non è neanche impossibile”. 

Soddisfatta Paola Pisano, assessora all’innovazione del Comune di Torino, che ha accolto l’iniziativa con entusiasmo. “Anche il Comune sta facendo un’operazione simile – ha aggiunto – e ora dobbiamo fare in modo che i cittadini utilizzino SPID. La Città collegherà anche i propri 200 access point, che nel 2016 sono stati utilizzati per 600.000 ore, e spingerà i cittadini che già utilizzano Torino Facile a spostarsi su SPID”.
Via web, quindi, si può accedere facilmente a servizi come l’anagrafe, la richiesta di certificati, ma anche l’INPS. Tutte attività che richiedevano password singole e tutte differenti, quindi difficili da ricordare, che ora vengono raccolte sotto un unico “passepartout” digitale, SPID appunto. Naturalmente il passaggio sarà graduale, ma da marzo 2018 le credenziali SPID saranno obbligatorie per accedere online ai servizi della Pubblica amministrazione.

“Al momento – ha chiarito Saccà – i numeri di SPID sono molto modesti, ma l’aggiunta di servizi richiamerà nuovi utenti, aumentando quindi la domanda. In questo modo possiamo raggiungere quella ‘massa critica’ che spingerà la Pubblica amministrazione ad aumentare sempre più i servizi messi a disposizione per gli utenti di SPID”. Un circolo virtuoso, quindi, all’interno comunque di un sistema che non tralascia la sicurezza. Le credenziali, infatti, sono legate al numero di cellulare del proprietario, che riceve un SMS con un codice ogni volta che si collega con SPID. Un passaggio necessario per evitare potenziali furti di identità.
Per adesso, comunque, il Wi-Fi dell’Università di Torino sarà accessibile a tutti senza limitazioni di banda. La singola connessione, tuttavia, avrà una durata limitata alle 24 del giorno, ma non è escluso che, se la risposta sarà incoraggiante, in futuro si superi anche questo limite.

Paolo Morelli