Nell'ambito della VII edizione 2016/17 del premio Un calcio al razzismo, promosso dal Centro per l'UNESCO di Torino con il patrocinio e il contributo di Juventus Football Club S.p.A., Feel the Difference si aggiudica il premio come uno dei migliori progetti premiati.
Il progetto, scritto e vinto da Dragalina Gorbati in collaborazione con l'associazione Giosef Unito, pone l'attenzione attraverso azioni concrete sul contrasto agli stereotipi e ai pregiudizi volte a favorire l'integrazione ed eliminare la discriminazione etnica. Il progetto si divide in tre fasi.
La prima fase, destinata a studenti e studentesse di due classi del Liceo Statale Regina Margherita, ha avviato un percorso formativo gestito con il supporto dell'associazione Giosef Unito. L'intenzione è quella di ragionare su come vengono generati gli stereotipi e i pregiudizi partendo dalle testimonianze e dal vissuto di chi ha subito episodi discriminatori. Le attività si sono svolte tramite sessioni attive e partecipate dagli studenti, puntando sull'approccio autobiografico e interattivo, per capire come la poca conoscenza delle diversità e i preconcetti possano contribuire alla nascita di episodi di violenza.
La seconda fase si è incentrata sulla creazione di una campagna fotografica di sensibilizzazione volta a promuovere l'azione conclusiva del progetto. Le foto, scattate durante l'incontro con gli studenti e le studentesse che reggono alcuni cartelli contenenti gli stereotipi e i pregiudizi emersi durante la prima fase di progetto, sono state pubblicate sulla pagina Facebook di Giosef Unito. Alcune foto selezionate verranno esposte in CasArcobaleno dal 17 al 23 luglio.
La terza fase del progetto ha visto la realizzazione di una Human Library domenica 9 luglio presso il Parco Colletta nella cornice del torneo Balon Mundial. L'attività nasce in Danimarca nel 2000 dai componenti dell'associazione giovanile Stop the Violence, con l'obiettivo principale di porsi come sfida a qualsiasi pregiudizio, stereotipo e discriminazione diffusa a livello sociale e culturale, così da rafforzare senso di comunità e pratiche di dialogo interculturale. Le persone che si sono lasciate sfogliare hanno condiviso la loro esperienza diretta, passando dal ragazzo transessuale alla fidanzata di ragazzo tunisino, dal rifugiato iracheno al ragazzo arabo europeista.
“Nella mia carriera scolastica e associativa mi è stato chiesto di raccontare la mia storia di immigrata di seconda generazione” dichiara Dragalina Gorbati, vincitrice del premio. “Gli strumenti raccolti e le competenze maturate in questi anni mi hanno permesso di raggiungere un obiettivo prefissatomi da tempo, ovvero favorire la condivisione e la comprensione tra persone che subiscono discriminazioni e chi le attua, in modi differenti. Tutto ciò è indispensabile per raggiungere, attraverso l'integrazione, un mondo più inclusivo e attento alle differenze”.
“Abbiamo partecipato con convinzione al progetto perché è importante per la nostra associazione portare le nostre metodologie di educazione non formale ai diritti umani e di apprendimento interculturale in contesti che non sviluppano tali metodologie” dichiaraAnnamaria Simeone, Presidente di Giosef Unito. “Ciò che ci ha spinto alla partecipazione attiva al progetto è stata l'intenzione di creare una sinergia tra azioni educative formali e non formali, portando la Human Library in un contesto come quello di Balon Mundial per parlare di discriminazioni in un'ottica intersezionale, toccando altre aree di discriminazioni quali l'omo-lesbo-transfobia, il sessismo e l'islamofobia”.
Il premio finale sarà di 2500 €.