Il Piemonte sarà la prima regione italiana a prendere parte attiva nella riforma della Pubblica amministrazione, grazie al protocollo d’intesa firmato oggi, 18 luglio, tra la Regione e il Ministero per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione.
La riforma Madia, quindi, entra in una nuova fase, che accompagnerà, per i prossimi due anni, la sperimentazione delle nuove norme per la PA grazie a una task force di esperti messi a disposizione dal Ministero. L’accordo, infatti, prevede che le amministrazioni regionali (al Piemonte seguiranno Campania, Basilicata e Sicilia) provvedano nei prossimi mesi alla semplificazione normativa seguiti da un gruppo di esperti ministeriali.
Nel caso del Piemonte, come ha sottolineato il presidente, Sergio Chiamparino, uno dei nodi da sciogliere riguarda la normativa delle partecipate che, ha spiegato, “ha bisogno di una interpretazione autentica delle norme e di una semplificazione”. E gli esempi in proposito sono diversi, da Eurofidi a Pra Catinat, perche i problemi scattano quando le società finiscono in liquidazione.
“Gli enti – ha spiegato Angelo Rughetti, Sottosegretario di Stato alla Semplificazione – potranno usufruire di un centro di assistenza tecnico. Procederemo così al monitoraggio delle attività insieme alla Regione”. Una iniziativa di questo tipo è già stata avviata in diversi comuni della Provincia di Treviso, in merito alle Conferenze dei Servizi, e ha portato a un generale efficientamento del sistema: da una media di 210 giorni di attesa per i procedimenti amministrativi si è passati a 60, con l’80% delle risoluzioni avvenuta online.
L’obiettivo, nel caso del Piemonte, è sperimentare l’applicazione della riforma per trovare interpretazioni efficaci, scartare quelle inefficaci e costruire un patrimonio di conoscenze che possa essere applicato anche ad altre realtà.
“Le leggi del mercato – ha aggiunto il presidente Chiamparino – in molti casi sono l’unica strada per salvare l’occupazione e continuare le operazioni di rilancio, come è accaduto nel caso di CSI. Se c’è, poi, un luogo dove si possano far partecipare i lavoratori alla gestione dei sistemi produttivi questo è la Pubblica Amministrazione”.
“A monte volevamo essere parte attiva di questo processo – ha precisato Michele Petrelli, segretario generale della Regione Piemonte – e vogliamo continuare ad avere una parte attiva anche nell’attuazione, con sperimentazioni sul campo. Ci dovremo anche interrogare su quali competenze serviranno alla Regione del futuro”.
“Il Piemonte – ha concluso Rughetti – ha una situazione normativa complessa, ma questa giunta ha dimostrato anche una certa disponibilità al riformismo. I gattopardi, putroppo, sono tanti e non solo nell’opposizione al Governo, ma anche nella maggioranza”.