Politica - 21 luglio 2017, 17:37

"Piano paesaggistico regionale, atto velleitario, costoso e dannoso"

Lo sostengono Vignale-Botta del MNS

La commissione urbanistica della Regione Piemonte ha varato il Piano Paesaggistico regionale che è velleitario, costoso e dannoso per le amministrazioni comunali e i piemontesi.

“Questo è un atto velleitario e dannoso per il Piemonte” tuona il consigliere Gian Luca Vignale, Presidente del Gruppo consiliare Movimento Nazionale, che in commissione ha espresso voto contrario.

“Velleitario perché nessun comune avrà mai, da parte della Regione, le risorse per aggiornare il Piano Regolatore, con il rischio di essere l’ennesimo costo insostenibile per gli enti pubblici locali e, soprattutto, dannoso per tutto lo sviluppo economico, congelando di fatto tutte le attività che sono soggette al rispetto dei vincoli del Piano”.

Tutti i Comuni, infatti, se il Piano Paesaggistico verrà approvato dal Consiglio regionale (ove arriverà in aula nel mese di settembre), vedranno i propri piani regolatori bloccati in molto loro parti in quanto “… a far data dall’approvazione del Piano le relative previsioni e prescrizioni sono immediatamente cogenti e prevalenti sulle previsioni dei piani territoriali e urbanistici”. Sarà insomma introdotta una salvaguardia che supererà qualunque PRGC approvato. 

Inoltre, entro 24 mesi dall’approvazione del Piano Paesaggistico, i Comuni dovranno “promuovere …l’adeguamento alle previsioni dello stesso… dei relativi strumenti di pianificazione”.

“È l’ennesima follia di questa amministrazione – dichiara Marco Botta, Commissario regionale del Movimento nazionale - Considerando che ogni adeguamento costerà una media di 50.000 euro per amministrazione il Piano Paesaggistico solo per adeguare i Piani regolatori costerà alla collettività 60 milioni di euro!”

“Oltre al costo insostenibile dell’adeguamento, il PPR contiene tutta una serie di irrigidimenti burocratici e maggiori vincoli che, ancora una volta, rischieranno di “ingessare” la nostra regione” sottolineano Vignale e Botta.

Non casualmente sul Piano paesaggistico sono pervenute 580 osservazioni da parte di oltre 500 Comuni che, in gran parte dei casi, non sono state accolte.

“Da ex assessore all’economia montana - conclude Vignale - so bene quale valore economico abbia la tutela del paesaggio piemontese, ma questa dev’essere coniugata in modo corretto, cercando di evitare che la tutela diventi esclusivamente un vincolo e non un’opportunità per lo sviluppo del nostro territorio”.

c.s.