Chi ha letto la brochure ufficiale ha stentato a crederci. Anche perché, malgrado i termini siano inequivocabili, era difficile pensare che non ci fosse una spiegazione che giustificasse quei “quota negra” e “quota trans” sul resoconto di un progetto ufficiale, portato avanti con soldi pubblici, promosso dalle istituzioni, “sponsorizzato” da quelle europee.
Il tutto nella brochure che rendiconta il progetto “World Caffè”, “un incontro promosso da Laboratorio Campidoglio, iniziativa della Città di Torino”, come reca il testo stesso, lo scorso 29 giugno, durante il quale sono state effettuate alcune interviste per “conoscere meglio Borgo Vecchio Campidoglio” e le persone che lo vivono.
Dopo aver raccontato dei vari dettagli dell’incontro (promozione, modalità di lavoro ecc), si arriva agli esiti, dove vengono raccolte le diverse proposte. E qui il fatto: a pagina dodici, nelle colonna “partecipazione” delle proposte, arrivano “quota negra” e “quota trans”. Letteralmente e senza nessuna spiegazione.
Apparentemente potrebbe sembrare uno scivolone, senonché dai dirigenti che hanno curato il progetto sarebbe arrivata la seguente spiegazione: “E’ stata una provocazione”. Una provocazione, però, che rischia di costare cara: World caffè è un progetto di Laboratorio Campidoglio, che a sua volta fa parte dell’iniziativa europea Life Living Streets. Quindi, parte dei finanziamenti arrivano dall’Europa, che se si accorgesse di una cosa del genere, potrebbe addirittura richiedere i fondi indietro.
Il tutto è arrivato all’orecchio di Claudio Cerrato, presidente della Circoscrizione 4, che prende le misure dal testo in questione: “Ho ricevuto nei giorni scorsi il documento citato e ne ho chiesto prontamente spiegazione. Il documento stesso è in fase di elaborazione e riporta quanto emerso dai tavoli anche in forma di provocazione. Ma anche come tale non può finire in un documento definitivo riconducibile all'amministrazione se non come virgolettato riportato da soggetto esterno alla stessa”.