Calcio - 02 settembre 2017, 11:00

Juventus: un buon mercato, ma non troppo

Si è chiusa la sessione estiva del calciomercato. Il bilancio in casa bianconera appare positivo, ma la sensazione che rimane tirando le somme é quella di una squadra forte ma incompleta: non tanto per l'Italia, quanto per l'Europa.

Dybala, la sua permanenza in bianconero vale come un grande acquisto

È arrivato settembre e con sé ha portato anche la fine della sessione estiva di calciomercato. Tempo di riflessioni dunque per tutte le squadre protagoniste dalla campagna acquisti/cessioni, tra cui la Juventus reduce da una serie importante di operazioni. Come giudicare la campagna di rafforzamento della Vecchia Signora? Indubbiamente in maniera positiva, ma va comunque sottolineato come anche stavolta la sensazione finale che resta dopo il gong del calciomercato sia quella di una squadra forte ma incompleta. Analizziamo insieme i movimenti dei bianconeri partendo dalle cessioni.

Sono due le partenze eccellenti a cui i campioni d'Italia hanno dovuto assistere: quella di Dani Alves, ma soprattutto quella di Bonucci. L'addio del terzino brasiliano al Paris Saint-Germain lascia perplessi per un motivo: il giocatore è stato svincolato. Forse un gentleman agreement alla base della separazione, ma certo è che una perdita del genere (priva di ricavi) non sia proprio da manuale. Diversa invece l'operazione che ha condotto Leonardo Bonucci al Milan: i rapporti ormai deteriorati con l'ambiente juventino hanno permesso una trattativa lampo, i 42 milioni offerti dai rossoneri hanno fatto il resto. Si poteva incassare di più? Forse, ma per un giocatore di 30 anni la cifra non è poi così bassa. Neto, Lemina e Rincon gli altri movimenti in uscita di un certo tipo: tutti tagli necessari per sfoltire la rosa e far spazio a nuovi ingressi. A proposito di cessioni, il vero capolavoro è stato riuscire a trattenere Alex Sandro e Dybala: due top player difficilmente sostituibili.

Passiamo agli acquisti. La società bianconera si è mossa bene, lavorando su ogni reparto. Il vuoto lasciato da Neto é stato colmato dall'arrivo di Szczesny, portiere superiore rispetto al brasiliano passato al Valencia. In difesa ecco De Sciglio, pupillo di Allegri molto contestato dai tifosi che non lo vedono sotto una buona luce: i 12 milioni spesi per l'ex milanista sembrano troppi, toccherà al giocatore smentire i detrattori. Tifosi delusi dall'acquisto di De Sciglio, ma molto fiduciosi per l'innesto di Howedes. Il duttile difensore tedesco, che arriva dallo Schalke 04, a Torino può togliersi delle soddisfazioni: non è Bonucci, ma può tornare utilissimo. A centrocampo ecco il giovanissimo Bentancur e l'esperto Matuidi: soluzioni diverse, che hanno fin qui mostrato buone cose. Bene entrambi contro il Genoa, ma per capire davvero quanto valgono serviranno ulteriori conferme. Infine il reparto avanzato che potrà contare su due nuove frecce: Douglas Costa e Federico Bernardeschi. Sulla carta giocatori di livello superiore, che al momento Allegri utilizza con il contagocce (come d'abitudine con i nuovi innesti, a cui riserva un inserimento graduale).

Tirando le somme quindi, l'organico appare sicuramente di livello importante quantomeno per il campionato italiano. Per l'Europa invece manca ancora qualcosa: da qui la sensazione di incompletezza di cui abbiamo scritto in apertura. Il mancato arrivo di Spinazzola (a lungo voluto, ma bloccato dall'Atalanta) e l'assenza di un grande colpo in mezzo al campo (un top player acquistato a suon di milioni, come fu per Higuain nell'estate 2016) macchiano l'operato del dg Marotta e dei suoi collaboratori; nulla di irrecuperabile si spera, in modo tale da non rimpiangere durante l'inverno ciò che non è successo in estate. Nell'eventualità, toccherà affidarsi al mercato di Gennaio (con tutti i rischi del caso) per recuperare.

Roberto Vassallo