Chivasso - 13 settembre 2017, 12:16

Ex Tribunale di Chivasso, quando è lo Stato a dare il cattivo esempio

Nello stabile abbandonato le luci sono rimaste accese, ormai da quattro anni

Programmi televisivi e campagne di sensibilizzazione al risparmio giustamente ci educano a una maggiore attenzione ai consumi, soprattutto a quelli energetici che toccano anche le nostre tasche. Ma quando a sperperare è l'amministrazione pubblica, dando un cattivo esempio, tutto è lecito?

Quattro anni fa veniva decisa la chiusura del Tribunale di Chivasso dal ministro di Grazia e Giustizia d'allora, Annamaria Cancelieri, e il trasferimento al Tribunale di Ivrea di personale e competenze. Da quel settembre del 2013 le luci all'interno della sede del Tribunale di Chivasso, almeno due per quel che si vede dall'esterno, sono rimaste accese. Chi, oltre un anno fa, è entrato in quegli uffici racconta addirittura di aver visto luci accese ovunque, computer accesi e incartamenti lasciati ovunque. Esattamente come, raccontano, se ci fosse stato un ordine di evacuazione immediato. Lo stabile di via Siccardi 9 e 11 a Chivasso è di proprietà del Tribunale di Ivrea che, un paio d'anni fa, si era reso disponibile a ospitare la Polizia Municipale, a patto che fosse sgomberato. Furono portati via camionate di fascicoli che furono portati a Ivrea. Poi, però, il dietrofront dello stesso Tribunale, che decise di mettere in vendita l'edificio che tuttavia nessuno si è neppure sognato di acquistare. Dunque, da quattro anni l'ex Tribunale è abbandonato e, all'interno, giacciono ancora mobili, incartamenti, fascicoli giudiziari. E le luci sono ancora accese.

E' di pochi giorni fa, infine, il furto delle targhe in bronzo che eranno affisse ai due ingressi, divelte a picconate.

Flavio Giuliano