Lunedì 25 settembre sono attesi a Torino i rappresentati del G7, ma Chiara Appendino non dovrebbe esserci. La sindaca, infatti, sarebbe attesa a Madrid per un impegno istituzionale.
Anche se il G7 non si svolgerà nel capoluogo , ma a Venaria Reale, la presenza della prima cittadina era considerata d'obbligo. Per questo, stante la sua annunciata assenza (dovrebbe essere sostituita dal vicesindaco Montanari o dall'assessore al Commercio Alberto Sacco per i convenevoli di rito), si è già scatenata la polemica politica. "La cosa più triste e irritante di questi giorni è constatare che la sindaca Chiara Appendino consideri Torino come il tinello di casa sua", ha detto senza usare mezzi termini il capogruppo del Pd Stefano Lo Russo.
"La sindaca vede il G7 come una iattura da far passare il prima possibile e non come una grande opportunità di visibilità internazionale della Città", ha proseguito Lo Russo. "Tutto questo, salvo poi inondare di parole giornali e convegni sulla sua 'idea' per l’attrazione di investimenti a Torino, che chiama 'Open for Business': al momento, dopo 14 mesi, non si sa bene cosa abbia partorito, ma piuttosto appare, come molte altre cose propagandate, uno slogan fuffoso e vuoto di strategia e contenuti".
L'esponente del Pd ha continuato ad incalzare la Appendino: "Torino Open? For Business? Mah…Industria, Lavoro e Scienza sono una cifra distintiva di questa città nel mondo. Peccato che chi dovrebbe rappresentare tutta la Città, non solo la sua parte politica , sia ostaggio della paura di non esser più capace a gestire un grande evento e del provincialismo e della connivenza con gli antagonisti che caratterizza la sua maggioranza nel M5S".
"Chi alla fine ci rimette davvero è la Città", ha concluso Lo Russo. " E questo fa davvero rabbia. Anche perché occasioni così non ripassano ogni anno".