Pericolo scampato per il consiglio della Due. Convocato in extremis e con la massima urgenza, si salva dal commissariamento votando la prima delibera all'ordine del giorno. Dopo quattro mesi di “nulla di fatto”, i consiglieri arrivano finalmente a un nuovo atto da archiviare, risollevandosi dal pericolo di una diffida da parte del sindaco Appendino nel caso in cui avessero procastinato la votazione per mancanza di numero legale.
Nell'ultimo periodo, quella che poteva apparire come una semplice crisi interna alla maggioranza del Pd, si è estesa fino a toccare i piani alti del Comune, prima con un richiamo all'ordine da parte dei vertici democratici, poi con una puntualizzazione dei consiglieri pentastellati Serena Imbesi e Cataldo Curatella. Proprio ieri sono state diffuse le loro dichiarazioni in merito alla grave impasse consiliare messa in luce anche dagli organi di stampa: “Questo immobilismo ha portato all'inefficienza della circoscrizione, che negli ultimi giorni ha rappresentato solo un costo a carico dei cittadini, con perenni commissioni e in completa assenza di attività deliberativa, che è il compito principale di un'amministrazione democratica”. Non a caso anche loro, insieme con il presidente del consiglio comunale Fabio Versaci, erano presenti alla Cascina Giajone ieri sera.
L'eventuale diffida, come stabilito dallo statuto cittadino, sarebbe dovuta partire il 23 settembre, allo scadere dei 90 giorni dall'ultima delibera consiliare (25 maggio). E proprio a partire da questo punto il consiglio, in apertura, si è subito animato: “Chiedo le motivazioni dell'urgenza nella convocazione di questa sera”, ha esordito l'ex capogruppo del Movimento 5 Stelle Daniele Muò, per poi passare la palla alla nuova eletta Rita Grimaudo: “Volevo sapere la data dell'ultima delibera, così ho telefonato agli uffici di circoscrizione, ma non ho fatto alcun accesso diretto agli atti”, ha spiegato, difendendosi dalle accuse della presidente Luisa Bernardini.
Contestati, come prevedibile, i rinnovi delle concessioni alle bocciofile all'ordine del giorno. I pentastellati hanno presentato una ricca documentazione sull'inadeguatezza delle strutture interessate, chiedendo il rinvio delle delibere previo opportuno sopralluogo da parte delle commissione di controllo. Bufera anche sull'erogazione di contributi a Slow Cinema e Assemblea Teatro, che hanno portato avanti, quest'estate, due rassegne culturali, rispettivamente al Parco Rignon e al Mausoleo della Bela Rosin. “È assurdo votare su attività che si sono già svolte; questi enti si saranno sicuramente trovati in difficoltà a causa dei nostri ritardi”, ha lamentato Marica Lucarelli del Movimento 5 Stelle.
E dopo uno stillicidio di emendamenti piovuti dal tavolo della minoranza, e due mozioni di accorpamento presentate in controproposta - con conseguente rinvio delle delibere al prossimo consiglio e malcontento dell'opposizione - il consiglio è entrato nel pieno del tema più delicato, che da mesi condiziona qualsiasi concessione discussa tra giunta e consiglieri: il rendiconto 2016.
Siamo a settembre inoltrato, ed è ancora da approvare, dopo che tutte le altri circoscrizioni hanno chiuso la procedura nel marzo scorso. Il dissenso qui si è manifestato in tutta la sua limpidezza da entrambe le parti, concordi sull'impossibilità di deliberare sul bilancio dell'anno precedente in assenza di una progettazione sul futuro che possa indirizzare meglio l'erogazione di contributi. “Apprezzo il lavoro svolto dagli uffici della passata amministrazione”, ha dichiarato Juri Bossuto di Torino in Comune, “ma da questo emerge lampante l'anorme differenza tra Mirafiori e Santa Rita, due territori con situazione diverse, difficilmente riducibili a un unico rendiconto. Può essere che l'accorpamento tra la ex Circoscrizione 2 e la ex 10 abbia provocato un intoppo e un ritardo nell'approvazione lo scorso marzo, ma adesso, a fine 2017, pur non sapendo quale sia il bilancio attuale, continuiamo a erogare contributi”. "Così è impossibile discutere sulle scelte future", ha rimarcato Franco Protano di Lista Civica La Piazza. "Mi chiedo se il motivo del ritardo non risieda in una precisa scelta politica". Riconoscendo il disagio della situazione, la capogruppo del Pd Rossella Ferrero ha auspicato “un ingresso della nostra circoscrizione, per il prossimo anno, nella schiera di quelle che riescono ad approvare il rendiconto nei tempi corretti”.
Insomma, le questioni già da tempo aperte, con tutti gli attriti del caso, restano ben vive. Tra le richieste più brucianti da parte della minoranza, un maggiore coinvolgimento nei processi decisionali sull'erogazione di contribui e le concessioni di locali, per allentare la morsa comprimente del regolamento sul decentramento.